Roma: primi bilanci. Ma il vero colpo è Sabatini…

Archiviato il girone d’andata del campionato e concluso il mercato di riparazione di Gennaio, in casa Roma è possibile iniziare a fare un primo bilancio di una stagione che ha visto numerosi cambiamenti.

Fonte immagine: flickr.com - Cristiano Corsini

A partire dalla società. Nella nuova roma a stelle e strisce il duo Montali-Pradè è stato sostituito dalla coppia Baldini-Sabatini. Ed è proprio quest’ultimo a nostro avviso, il vero colpo della nuova Roma. Dirigente esperto e grande conoscitore di calcio, Walter Sabatini ha un carattere spigoloso e passionale, che lo porta a vivere in un modo non proprio “sereno” molte vicende legate alla squadra (ormai è proverbiale il suo modo di vedere le partite casalinghe della squadra: da solo e nella ‘piccionaia’ dello Stadio Olimpico). Per molti mesi (fino all’arrivo di Baldini ad ottobre) è stato lui il volto – ed il cervello – della società capitolina, portando a termine numerose (ben 11) trattative di mercato in entrata che hanno rivoluzionato e non poco la struttura della squadra giallorossa. Dopo l’ingaggio del nuovo tecnico Luis Enrique, la Roma ha speso circa quaranta milioni di euro sul mercato (al netto delle cessioni) per acquistare calciatori sì giovani ma anche di grande talento: Pjanic, Lamela, Kjaer, Bojan, Jose Angel e Borini su tutti. A questi ‘prospetti di grandi calciatori’ si sono affiancati acquisti di grande esperienza e prestigio come quello di Heinze (ex Real Madrid e Manchester United), Stekelenburg (ex Ajax e vice campione del mondo con la sua nazionale) e Gago (anch’egli un ex delle ‘merengues’). Molti di questi acquisti (quasi tutti, a dir la verità) stanno garantendo un buon rendimento già in questa prima stagione italiana, una stagione nella quale la Roma non ha particolari obiettivi o aspettative, se non quella di far ‘amalgamare tra loro’ i nuovi acquisti ed il tecnico spagnolo. I migliori colpi di Sabatini, fino ad ora, sono stati essenzialmente tre: Stekelenburg, Pjanic e Lamela. Il portiere, dopo alcune incertezze iniziali, ha saputo garantire un ottimo rendimento risultando il migliore in campo o uno dei migliori in molte occasioni; il centrocampista classe 1990 arrivato in extremis alla fine del mercato è stato schierato praticamente sempre titolare sfornando prestazioni magistrali; il talento argentino Lamela è stata invece la sorpresa di questa prima parte di stagione. Non capita spesso vedere un calciatore giovanissimo (classe 1992) che risponde con questa prontezza e questo piglio alla sua prima esperienza in un campionato difficile come quello italiano. Le uniche note negative, al momento, sono rappresentate dai due difensori: Jose Angel e Kjaer, che appaiono come forse non del tutto pronti al campionato italiano (come il terzino spagnolo) oppure non adatti ad una piazza importante e  non molto paziente come quella di Roma (ed è forse il caso del centrale danese). Nonostante ciò anche per loro le possibilità di dimostrare di essere adatti al ‘progetto Roma’ non sono affatto esaurite. Luis Enrique non è certo il tipo di tecnico che chiude le porte in faccia ad un calciatore per alcune prestazioni sottotono.

 

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