Roma, Totti svela il suo sogno: “Voglio vincere la Champions”

Francesco Totti ha rilasciato una lunga intervista per la trasmissione S’è fatta notte, nella quale ripercorre le tappe più importanti non solo della sua carriera, ma anche della sfera privata:

Fonte: Riccardo Cotumaccio
Fonte: Riccardo Cotumaccio

 

Il terzo figlio è imminente. Maschio o femmina è indifferente, tanto ormai con Ilary coppia l’abbiamo fatta. La mia formazione ideale? Buffon; Maicon, Samuel, Candela; De Rossi, Xavi, Iniesta; io, Cristiano Ronaldo, Messi, Ibrahimovic. Costosa? Problemi del presidente, un po’ sbilanciata forse… sicuramente bella e soprattutto impossibile. I tempi sono ristretti ma c’è un sogno che sto ancora rincorrendo e spero non sia impossibile da realizzare: voglio vincere la Champions”

Francesco Totti è uno dei più grandi campioni del mondo quindi pensiamo di sapere tutto di lui, ma forse non è così. Per esempio, com’è stata la tua infanzia?La mia infanzia è stata bellissima perché quando sei piccolo fai tante cose che in questo momento non farai mai, nè penserai mai di farle. Pensavi ad altre cose ed eri molto più libero. Dopo le 5 ore di scuola pensavi a divertirti, giocare a pallone e basta”.

I tuoi figli saranno più liberi come te?Un po’ meno perché  intanto escono alle 3 e mezza da scuola (ride). Poi ci sono gli impegni”.

Oggi i bambini c’hanno sempre da fa…Per colpa dei genitori però, ma un minimo di sport è sempre importante”.

Fanno danza, fanno nuoto…Sì, incastrano tutto. Hanno un’infanzia diversa dalla nostra”.

Noi uscivamo da scuola e andavamo a giocareIo abitavo al primo piano di fronte a una scuola e appena sentivo il rumore del pallone facevo finta di studiare 10 minuti e poi scendevo”.

Tuo padre se n’è accorto? “No perché  tornava tardi, ma mia madre sì. O ero un professore che riuscivo a studiare in solo 10 minuti…”.

Poi tuo padre aveva occhi solo per tuo fratello… “Per tutti e due…però mi ha fatto meno complimenti. Facevo questo tipo di lavoro che mi portava a starci un po’ di meno”.

E’ strano che uno simpatico sia anche molto bravoAlmeno simpatico sì dai…”.

Pensa a Ibrahimovic o Beckenbauer, odiosi. Invece si possono essere bravi e simpatici. Hai la dote di essere vero “E’ il carattere”.

Meglio essere veri che bugiardi “Indubbiamente, è un pregio”.

Il padre andava a vederlo raramente, gli diceva che era una pippaSìsì è vero, tuttora.  Anche se facevo tre gol..”.

Viene spesso allo stadio?Sì anche in trasferta”.

Avevi un fratello che giocava a pallone “Sì era bravo ma svogliato. Mio padre era indeciso se vedere lui o me. Giocavamo nella stessa squadra ma abbiamo 6 anni di differenza e quindi in orari differenti”.

In che ruolo giocava? “Centrocampista”.

Un ruolo difficile in cui mettersi in mostraDiverso da un attaccante, ma se sei di valore…”

Credo che ormai ci sia una fallosità eccessiva, l’ho detto anche al “processo del lunedì”. Nella vita non ci sta mai il pareggio, facciamola finitaTipo il basket. Però se tu sapessi che ci sta solo una vittoria o una sconfitta giocheresti diversamente. Chissà può darsi che in un futuro qualcosa potrà cambiare”.

Il pareggio ti lascia più amaro dell’impraticabilità del campoSe sai che vinci o perdi senza dubbio l’affronti diversamente. Però quando scendi in campo lo fai per dare sempre il massimo”.

Non voglio fare i nomi, però come l’Inter…O la Lazio…comunque ci sono momenti in un campionato, soprattutto alla fine in cui può andare bene anche un punto”.

A che età il primo innamoramento?Diciamo la prima fidanzata importante a 16 anni. Prima solo bacetti”.

Durata quanto? “2 anni”.

Chi l’ha fatta finire? “Tutti e due, poi ho iniziato a girare e non ho avuto più molto tempo”.

L’hai più vista? “Di sfuggita, ora è sposata e ha tre bambini”.

Per questo terzo tempo cosa vogliamo fare?E’ imminente”.

Sì? Questo è bello. Ti vedo cambiare quando stai con i tuoi figli “Quando diventi padre capisci la realtà, diventi più sciolto”.

Io credo che il calcio si è ingentilito quando i bambini sono entrati insieme ai calciatoriLa faccia dei bambini è come se vedessero la Madonna, sono emozionatissimi”.

Però i bambini si sono comportati anche da adulti…Hanno imparato dai più grandi comportamenti che non si facevano prima”.

Quando inquadrano il viso dei bambini è veramente come se fosse entrata una meravigliaSì sono espressioni che vedi se sono finte o vere”.

Per cosa provi invidia? “Non è una parola che fa parte di me. Non ho mai invidiato nessuno perché  fortunatamente ho tutto e sono un ragazzo che riesce a dare qualcosa in più anche alle persone che mi vogliono male. Quindi invidia non è una parola che fa parte del mio repertorio”.

Quindi sei portato a dimenticare chi ti ha fatto scorrettezze “Sì anche se ho un carattere forte. Però se è una cosa forte difficilmente dimentico, se è banale posso chiudere un occhio”.

Essere un campione per tanti anni fa crescere un gruppoTi si accodano più persone, diciamo”.

Chi ammiravi delle persone del passato? “Come idolo avevo sempre Giuseppe Giannini anche se aveva un altro ruolo rispetto il mio. Era il capitano della Roma ed era il giocatore simbolo. Speravo di diventare come lui”.

E dopo… “E dopo ci sono quasi riuscito”.

Direi meglio e di più, perché sei più vero di Giannini, parlo proprio in campoGrazie, poi ci sta anche il carattere e il comportamento. Poi ognuno ha il proprio soprannome, Principe e Pupone è differente. Mi vedono sempre piccolo ma non lo sono, anzi…”.

Garcia ha fatto un buon lavoro nello spogliatoio? “Un grande lavoro, perché venivamo da due anni difficilissimi soprattutto sotto l’aspetto della gestione del gruppo. Quando non arrivano i risultati il gruppo si sfalda e ciascuno pensa a se stesso. Si vince con i giocatori forti ma se hai una base solida si vince con il gruppo”.

Garcia parla tante lingue ed è bravoSì, ha già capito com’è Roma. Inizialmente lo ammetto, non lo conoscevo, sapevo solo che aveva allenato al Lille. E’ uno preparato che sa quello che vuole”.

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