Sampdoria: ecco Walter Zenga

Giornata di presentazoni, giorno del ritorno per Walter Zenga che, dopo diciannove anni, rientra a Genova per sedere sulla panchina blucerchiata, dopo averne difeso i pali per due stagioni.

Fonte: Laura Rossetti
Fonte: Laura Rossetti

Senso di appartenenza, voglia, coraggio, determinazione e una fiducia in se stesso che trasmette a tutta la stampa presente. Questo è Zenga, il nuovo Zenga, pronto a prendere le redini del comando e soprattutto, pronto a far nascere la nuova Sampdoria.

“Per me è un grandissimo onore e una grandissima emozione tornare qui dopo vent’anni. Vedo qualche vecchia faccia, che già conoscevo ed è anche per questo che mi piace dire di essere tornato a casa. Ci tengo anche a puntualizzare e a spiegare due cose: per me allenare la Sampdoria non è un punto di partenza ma un punto di arrivo, e questo deve essere ben chiaro a tutti, e poi vorrei precisare che sono qui per restarci e non di passaggio, e se abbiamo concordato un solo anno di contratto è solo perché a me non piace essere di peso. Se la Samp sarà contenta di me sarò ben felice di restare, in caso contrario, toglierò il disturbo. Dove potrà arrivare la Samp di Zenga, come giocherà? E’ presto per dirlo ma io sono un’ottimista di natura, ho delle buone basi e, non dimentichiamo che abbiamo già acquistato tre giocatori importanti: Barreto, Bonazzoli e Moisander. Non vi dirò altro perché dalla mia idea di gioco si potrebbero capire le strategie di mercato e potrebbe essere controproducente, però la società sa tutto. Tra me e i dirigenti c’è una grande sinergia, io non decido nulla da solo ma amo consultarmi, perché le scelte fatte in accordo con la società diventano perfette”.

A differenza di Mihajlovic, sempre restio a parlare dei singoli e in modo particolare di Eto’o, Zenga spreca elogi per il camerunese: “Samuel è un giocatore della Sampdoria, ed è legato alla società da un contratto che dura ancora un anno; è un giocatore che qualche cosina al calcio ha dato, un giocatore che ha grande personalità e ama prendersi responsibilità, le sue e spesso anche quelle degli altri, e per fortuna ce l’abbiamo noi”.

Infine un commento sul presidente Ferrero: “Sono qui perché l’impatto è stato positivo. Amo le persone come lui, quelle che dicono ciò che pensano senza mezzi termini; spero che resti sempre se stesso come ha fatto sino ad oggi.   Poi il giudizio della gente è fine a se stesso, per mia filosofia, il giudizio altrui non mi è mai interessato. Ho sempre pensato fosse più importante rispondere a me stesso e di me stesso”.

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