Sampdoria: il ritorno di Palombo

La storia di Angelo Palombo assume sempre di più i contorni di una fiaba che ora sembra destinata a prendere un risvolto che potrebbe terminare con il più classico dei “lieto fine”.

Fonte: Laura Rossetti
Fonte: Laura Rossetti

Palombo approda in blucerchiato nell’agosto del 2002, quando Marotta lo preleva dalla Fiorentina appena fallita.
Novellino lo impiega da subito, facendolo diventare titolare inamovibile, e il ragazzo contribuisce alla pronta ed immediata risalita nella massima categoria.
Nella stagione 2007/2008, l’allenatore è Mazzarri, il mister che cambierà le sorti del centrocampista blucerchiato: Angelo, diventa infatti il capitano della Sampdoria e il simbolo della squadra.
La storia è quella normale di un capitano che sembra aver messo radici nella città della Lanterna. Nelle due ultime stagioni, dal 2010 a fine 2011, si scrivono le pagine più importanti: il quarto posto e i preliminari di Champions, e forse anche le più amare del rapporto ormai d’amore che lega il centrocampista di Ferentino alla società ligure. Amare come le lacrime di quel 15 maggio. La Sampdoria si gioca le ultime flebili speranze di restare in serie A contro il Palermo nella penultima di campionato. La partita è a Marassi e lo stadio è gremito. Dopo 90 minuti e il risultato fissato sull’ 1 a 2, è matematica la retrocessione.
La Sampdoria dopo 12 anni di buoni risultati sotto la guida della Famiglia Garrone, torna in serie B.
Il simbolo, nel bene e nel male di questo, sportivamente parlando, drammatico momento, è proprio lui: le immagini di Palombo in lacrime che chiede scusa ai tifosi sotto la gradinata Sud che applaude e lo acclama fanno il giro del mondo, e sono di quelle che restano nella mente della gente per diverso tempo.
In estate in società è rivoluzione. Edoardo Garrone subentra di fatto a Riccardo e Pasquale Sensibile e il nuovo ds. Palombo è il primo ad andare in società, nonostante vi siano delle offerte di altri club, per mettersi a disposizione e riprovare a riportare la Sampdoria dove le compete.
Il campionato però non prende la piega che dovrebbe. La squadra è scarica sia mentalmente che fisicamente e forse i reduci della retrocessione non hanno ancora assimilato nel modo giusto il campionato precedente. La situazione è a dir poco fallimentare per una società che doveva risalire in modo immediato.
Con il cambio di allenatore, Sensibile si appresta a mettere in atto un allontanamento che a gennaio gli riesce. Angelo Palombo nell’ultima giornata di mercato viene ceduto all’Inter in prestito. È qui che la storia comincia a prendere una piega alquanto surreale. Chi è vicino al giocatore assicura che da parte sua non vi era alcuna intenzione di lasciare Genova ma è anche vero che il ragazzo è stato quello che maggiormente ha sofferto il dramma sportivo blucerchiato. Si parla addirittura di una leggera forma di crisi depressiva, che anche in campo non gli permetteva di esprimersi al meglio.
Dopo i sei mesi all’Inter, dove colleziona soltanto tre presenze, e il contemporaneo ritorno della Sampdoria in serie A, Palombo riprende la strada di Genova ma la situazione invece di migliorare continua ad assumere sempre più le sembianze di un “giallo”.
Viene considerato dalla dirigenza non idoneo al tipo di progetto che la società voleva intraprendere e quindi viene fatto il possibile per trovargli una sistemazione. Nonostante gli ultimi mesi fallimentari, il calciatore ha delle offerte anche interessanti ma ogni richiesta viene rifiutata dal centrocampista blucerchiato che, a costo di non essere parte integrante del gruppo, sceglie di rimanere alla Sampdoria; diventa cosi un braccio di ferro soprattutto tra il ds Sensibile e il giocatore, che rifiuterà anche la possibilità di rescindere il contratto.
A fine mercato, essendo il centrocampista legato alla società ligure sino al 2015, la società si vede costretta ad integrarlo in squadra, proponendo però al contempo un prolungamento di contratto, in modo da spalmare l’ingaggio in più anni e alleggerire il peso economico del suo stipendio.
Angelo sembra voler dimostrare di poter riuscire a far cambiare idea al tecnico Ferrara, chiede di poter essere aggregato alla squadra primavera e di poter giocare con essa.
Il numero 17 si allena con costanza e il 10 novembre segna il suo primo goal nel match che vede la Samp prevalere sul Grosseto.
La situazione sembra stabilizzarsi senza grossi colpi di scena ed invece, da li a poco, arriva la svolta.
A Corte Lambruschini l’ennesima rivoluzione; dopo la sconfitta esterna di Catania Ferrara viene esonerato e il Ds Sensibile costretto a dare le dimissioni, al loro posto Delio Rossi e Carlo Osti. Già alla conferenza stampa di presentazione, la prima sensazione che si avverte è che Palombo, come per effetto magico di una bacchetta, da un attimo all’altro possa essere considerato a tutti gli effetti un giocatore della Sampdoria, al pari degli altri 22.
Spesso le sensazioni non ci ingannano e alla prima partita di mister Rossi contro la Lazio a Marassi, il centrocampista siede già sulla panchina blucerchiata e viene accolto da un abbraccio collettivo della gradinata Sud.
Ecco quindi il lieto fine della storia. Non vogliamo entrare in questioni troppo nascoste e difficili da accertare, ma per logica, così facili e semplici da intuire. Non vogliamo pensare che contro Angelo Palombo ci fosse una sorta di ostracismo ma il cambio di guida dell’area tecnica ha spalancato le porte della prima squadra all’ex capitano.
Proprio oggi, nella difficile trasferta di Torino bianconera, Angelo Palombo riprenderà il suo posto indossando quei colori che gli sono entrati nel cuore. Oggi, per la gioia di tanti tifosi, si ricollega quel filo che per tanti, non si era mai spezzato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy