Sampdoria-Livorno 4-2, blucerchiati salvi con due mesi d’anticipo

Allo stadio ‘Luigi Ferraris’ di Genova la Sampdoria ospita il Livorno, per la ventisettesima giornata di Serie A.

Manolo Gabbiadini Foto di Tommaso Naccari
Manolo Gabbiadini
Foto di Tommaso Naccari

I padroni di casa, a caccia di punti per dare continuità alla vittoria esterna di Torino, si schierano con l’ormai consueto 4-2-3-1. In porta va Da Costa, in difesa confermati gli stessi di Torino: De Silvestri, Mustafi, Gastaldello e Vasco Regini. La diga di centrocampo è composta da Obiang e Palombo, con Soriano, Gabbiadini ed Eder a sostenere Okaka. Per il Livorno, a caccia di punti salvezza e reduce dal bel pareggio interno contro il Napoli, conferma il 3-5-2 con Bardi tra i pali, con Ceccherini, Emerson e, a sorpresa, Castellini, ex della partita, preferito ad Andrea Coda. A centrocampo Mbaye e Mesbah sono gli esterni, con Benassi, Biagianti e Greco al centro, in attacco confermatissimo il tandem formato da Paulinho e Ishak Belfodil.
La partita parte con grande tensione agonistica e non ci sono occasioni fino al 10′, quando Biagianti salva sulla riga su colpo di testa di Eder, nato dagli sviluppi di un corner e sul ribaltamento di fronte Mesbah tira, ma il suo destro termina di poco a lato. La partita è viva soprattutto a centrocampo, ma ad essere pericoloso è ancora il Livorno, al minuto 11 Belfodil se ne va, di forza, in contropiede sulla destra, crossa per Paulinho che gira al volo di piatto, ma coglie la traversa. E’ solo il preludio alla rete degli amaranto, che arriva al 18′. Belfodil si libera di due avversari con una grande giocata e serve l’inserimento di Mesbah, il suo tiro, però, coglie la traversa, ma ad essere più veloce di tutti è Mbaye, che mette a segno la sua prima rete da professionista, per il vantaggio dei labronici. Si fa vedere anche la Sampdoria, al 23′ Gabbiadini calcia una punizione da lontano, il suo sinistro deviato, però, trova un ottimo Bardi, che con un colpo di reni mette in corner. Ancora pericolosi gli ospiti, ma il colpo di testa di Belfodil, che conclude un’azione manovrata sulla trequarti, è troppo debole per impensierire Da Costa. Al 26′ arriva anche lo 0-2, ancora con Mbaye: Paulinho lavora un buon pallone sulla trequarti e scarica a Mesbah, che serve subito Greco, che a sua volta entra in area in slaloom e crossa basso e trova ancora Mbaye che insacca la rete del raddoppio. Si rivede la Samp, alla mezz’ora Eder riceve palla sul vertice destro dell’area di rigore, ma il suo diagonale termina abbondantemente largo. Ancora avanti i blucerchiati, ma la buona imbucata di Okaka non viene capita da Gabbiadini, che si fa anticipare dall’uscita bassa di Bardi. Altra buona occasione del Livorno, che al 34′ si fa vedere dalle parti di Da Costa, ma il cross basso proveniente da sinistra non viene impattato da Benassi. Ancora amaranto in avanti, dagli sviluppi del primo corner battuto dagli uomi di Di Carlo, Ceccherini colpisce di testa a non trova lo specchio della porta. Al 41′ Ci prova Palombo, ma il suo tiro dalla distanza è debole e non impensierisce l’estremo difensore amaranto. Al rientro in campo Mihajlovic, poco soddisfatto della prestazione dei suoi, cambia De Silvestri e Obiang ed inserisce Fornasier e Kristicic. Mossa azzeccata, perché dopo 3 minuti Kristicic accorcia le distanze: Bardi respinge un tiro dal limite dell’aria di Soriano, ma il primo ad arrivare sul pallone è proprio Kristicic, che segna la rete che riporta in partita la Samp. Al 6′ episodio da moviola, con Greco che entra in area di rigore e va giù su un contatto con Palombo, l’arbitro lascia correre. Dopo due minuti arriva il pareggio della Sampdoria: su un colpo di testa di Okaka, indirizzato, praticamente, tra le braccia di Bardi, Ceccherini devia il pallone nella sua porta. Si rivede in avanti il Livorno, con Mesbah, imbeccato da un lancio di almeno di 50 metri di Emerson, ma il suo sinistro al volo termina a lato. Al 12′ Di Carlo sostituisce Ceccherini, che non si è ripreso dopo l’autogoal, con Coda. Un minuto dopo Soriano può portare in vantaggi i suoi, ma il suo sinistro al volo, da dentro l’area, termina la sua corsa sull’esterno della rete. Prova a rendersi pericoloso il Livorno: Paulinho allarga per Mesbah, che calcia, ma sulla respinta Belfodil non può intervinire. Al 22′ i padroni di casa completano la rimonta, questa volta con Okaka, che tira da circa 25 metri, trovando la deviazione di Coda, che spiazza Bardi, per il 3-2. A questo punto Di Carlo si gioca il tutto per tutto, inserendo Emeghara per Biagianti, passando al 4-3-3. A sfiorare la rete, però, è la Samp, che al 27′ arriva in porta, con Gabbiadini, che però si fa ipnotizzare da Bardi. La rete è solo questione di minuti ed arriva al minuti 30, proprio con Gabbiadini, che, nella stessa situazione di tre minuti prima, non sbaglia e segna il definitivo 4-2. Al 32′ il tecnico dei blucerchiati concende la passerella ad Okaka, sostituendolo con Maxi Lopez, mentre 3 minuti più tardi Di Carlo sostituisce Castellini, stanchissimo, con Piccini. Al 37′ Belfodil prova a riportare in partita i suoi, liberandosi bene di un difensore ed entrando in area, ma il suo sinistro è ribattuto da un difensore. Al 38′ ci prova ancora, anche se timidamente, il Livorno con la conclusione da lontano di Benassi, che è poco più di un passaggio per Da Costa. Da qui alla fine non succede praticamente niente, se non un calcio di punizione finito alto di Paulinho. Bella vittoria della Sampdoria, che si chiama così fuori dalla lotta per la retrocessione con due mesi d’anticipo e si porta ad una sola lunghezza di distanza dal Genoa. Mentre per il Livorno arriva un brusco stop dopo il bel pareggio ottenuto contro il Napoli ed un primo tempo giocato su buoni livelli, a complicare le cose arriva la vittoria del Chievo ed il pareggio di Bologna, contro il Sassuolo, e del Catania. Nelle prossime partite la Samp potrà cercare di superare i rivali del Genoa, mentre il Livorno dovrà lottare per tirarsi fuori dalle ultime posizioni, sfruttando i molti scontri diretti a sua disposizione, partendo proprio dalla sfida interna contro il Bologna.

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