Sciopero: Beretta contro l’Aic, Cellino contro Beretta. Tutte le impressioni dei presidenti

Proclamato lo sciopero, ora è il tempo delle polemiche. C’è chi va contro i calciatori e chi se la prende con Beretta.

Stadio Udinese
Fonte: somma1977 (Flickr)

Beretta punta il dito contro l’Aic e il contributo di solidarietà: “”In Spagna si sciopera perche’ non si pagano gli stipendi ai giocatori, in Italia per due questioni che dovrebbero essere scontate e in altri settori sono acquisite da tempo: la resistenza dell’Aic e’ incomprensibile, loro fanno un sindacato ideologico. Se non hanno problemi a pagare l’eventuale contributo di solidarieta’, perche’ non lo mettono per iscritto?’‘.

Il presidente del Cagliari Cellino, invece, spara a zero contro il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta: “La responsabilità è di Beretta, si è dimostrato un presidente incapace. Ha gestito la situazione con superficialità. Non riconosco più Beretta come mio presidente. Ho chiesto di mettere a verbale quello che ha detto in Lega e ne risponderà. Lui fa altri lavori: se deve gestire la Lega in questo modo, è meglio che se ne vada a casa. Non è stato in grado di fornire le informazioni in modo corretto”.

Anche Moratti e Della Valle hanno parlato a proposito dello sciopero.

Lo sciopero dei calciatori? Peccato, è un errore“. Lo ha detto il presidente dell’Inter, Massimo Moratti.

Diego Della Valle, ha definito una banalità la diatriba tra Assocalciatori e Lega di Serie A: “Non mi sembra normale quello che si è vissuto negli ultimi giorni, non conta nulla chi ha più o meno ragione. La cosa più normale sarebbe far godere una partita di calcio a chi l’aspetta da mesi come l’unica buona notizia del periodo“.

Mentre il presidente della FIGC Abete, teme uno sciopero a oltranza: “L’ipotesi di uno sciopero a oltranza è uno dei problemi che si ponePermane il rischio pensando alle gare successiveC’è tanta amarezza perchè c’erano tutte le condizioni perchè questo sciopero non avvenisse. È una cosa che appare incomprensibile considerando le problematiche al centro della discussione“. Così Giancarlo Abete sullo stop al campionato di A. “Una cosa è certa, bisogna subito attivarsi e fare come in Spagna cercando di limitare la protesta ad una sola giornata di campionato. È vero che c’è la sosta per la Nazionale, ma non è che ci sia così tanto tempo visto che c’eravamo lasciati il 7 dicembre scorso con un accordo definito. Per uscire da questo contenzioso potrebbe non bastare qualche giorno in più. Bisogna lavorare subito a una soluzione“.

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