Serie A, Lazio-Catania 2-1: la cronaca

All’Olimpico si affrontano Lazio e Catania. L’obiettivo comune è l’Europa. L’una vuole restare nel giro che conta, l’altra vuole entrarci di diritto e sognare un posto al sole.

Fonte immagine: Wikipedia - Autore: Andrea 93
Fonte immagine: Wikipedia – Autore: Andrea 93

Tridente pesante nel Catania con BarrientosBergessio e Gomez. Nelle fila biancocelesti esordio dal primo minuto del francese Saha. Veemente, ma inefficace inizio di partita della squadra di Petkovic. I primi calci d’angolo non sortiscono gli effetti sperati. La prima vera occasione da gol è sui piedi di Candreva al 9′, ma Andujar respinge in angolo. Pochi minuti più tardi colpo di testa di Cana, facile presa dell’argentino. Continua l’arrembaggio dei padroni di casa, che costringe gli etnei a rimanere assiepati nella propria metà campo. Chance importante per Saha al 16′, ma la spreca malamente, a porta spalancata. Bilancio del primo quarto d’ora: Lazio più intraprendente, Catania non pervenuto. Candreva è certamente l’uomo più pericoloso dei suoi, ma in generale dell’intera gara, con le sue folate offensive. In costante difficoltà la difesa siciliana su di lui. Marchese non riesce ad arginarlo in alcun modo sulla sua zona di competenza. Il centrocampista romano ha ormai un conto aperto con l’estremo difensore avversario. Al minuto 36 destro da fuori, Andujar blocca in due tempi. Poco tempo prima, precisamente al 28′, traversa clamorosa di Cana, innescato da Hernanes: palla sopra la traversa. Gli ospiti si fanno notare soltanto per sporadiche iniziative dei singoli, in particolar modo del solito El Papu Gomez. Marchetti risulta spettatore non pagante. Il primo tempo è un monologo biancoceleste. Ripresa che inizia con il botto: inaspettato vantaggio del Catania al 49′! Se si giocasse a campi invertiti, si griderebbe al “Clamoroso al Cibali”. Il gol arriva sugli sviluppi di una carambola che coinvolge Radu e Izco, con la palla che finisce sui piedi di quest’ultimo, il quale infila, quasi senza volerlo, alle spalle dell’incolpevole Marchetti. La rete stordisce la Lazio, fino a quel momento padrone assoluta del campo, che si getta in avanti alla ricerca del pari. Gli ospiti prendono coraggio e Legrottaglie svetta di testa da calcio d’angolo, sfiorando il raddoppio al 59′. Stessa dinamica nell’area di rigore opposta; l’albanese Cana impatta con la fronte, Andujar blocca. Ci provano Gonzalez ed Hernanes, entrambi dalla distanza, ma nulla di fatto. Kozak prende il posto dell’impalpabile Saha al 63′ per aumentare il peso offensivo. Cinque minuti più tardi azione personale di Ederson. Il brasiliano salta due avversari, il pallone finisce in maniera fortuita all’attaccante ceco, non lesto ad approfittarne. Il redivivo Candreva calcia lontanissimo dalla distanza: debole e fuori bersaglio. Sfiora il pasticcio Biava al 79′, per sua fortuna la deviazione su cross di Gomez non determina guai peggiori. E’ il momento di Miro Klose, al rientro in campo esattamente 54 giorni dopo l’infortunio, al posto di uno spento Lulic. Da segnalare un episodio dubbio nell’area di rigore etnea: Kozak è atterrato da Alvarez, ma l’arbitro Massa decide di non intervenire. La pressione biancoceleste dà comunque i suoi frutti al 78′: traversone di Radu dalla sinistra, Legrottaglie interviene nella porta sbagliata e firma, di fatto, il pareggio laziale. Svolta della partita nell’azione successiva: Bellusci stende in piena area Ederson, stavolta Massa non ha dubbi e decreta il rigore, trasformato da Candreva al minuto 81. Con il vantaggio la Lazio legittima un dominio pressoché totale per gran parte del match. La reazione ospite è affidata a Marchese, ma il suo tiro finisce alto sopra la traversa. L’assedio finale non produce effetti. Finisce 2-1. Petkovic e i suoi vedono nuovamente nel mirino la zona Champions, in attesa di Milan e Napoli. Spenti i facili entusiasmi in casa Catania.

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