Verona, Pisano si presenta: “Un onore giocare davanti a un pubblico così passionale”

Da avversario ad alleato in due giorni. È stato questo il destino di Eros Pisano che domenica era un giocatore del Palermo che batteva per 2-1 l’Hellas Verona ed il giorno dopo diventa un calciatore scaligero.

Fonte: Alessandra Lo Monaco
Fonte: Alessandra Lo Monaco

Pisano oggi è stato presentato alla stampa veneta ed ha rilasciato le prime dichiarazioni da giocatore dell’Hellas riportate dal sito ufficiale del club: “Il mio arrivo a Verona? Sono molto contento di essere qui, ringrazio il presidente, Maurizio Setti, e il direttore sportivo, Sean Sogliano, che hanno sempre dimostrato stima nei miei confronti. Il mio rapporto con il direttore sportivo? E’ stato il primo a credere in me quando ero giovane, a Varese, in Eccellenza. Mi ha visto crescere, è come un fratello maggiore. Io sono di Busto Arsizio, è sempre piacevole avvicinarsi a casa per poter vedere i propri cari più spesso, ma non è questo il motivo per cui ho scelto di Verona: qui c’è grande passione dei tifosi per questi colori e per questa maglia. Per me è un onore essere qui e giocare davanti a un pubblico così passionale. Cosa mi ha detto Sean Sogliano? Sono bastate poche parole, forse neanche una, per trovare l’intesa. E’ servita solo una chiamata e sapere dell’interesse del Verona. Quando ho conosciuto tutto questo ho subito accettato, questa è la strada giusta per me, sono in una società e in una squadra che mi sono sempre piaciute. Il Verona che ho trovato? A livello tecnico-tattico parlerà meglio Mandorlini di me. Posso comunque dire che in questi primi giorni ho trovato una squadra e un gruppo unito, un’armonia nello spogliatoio fondamentale per il mio inserimento. Ora servirà tempo per entrare nei meccanismi della squadra e per sapere cosa vuole l’allenatore da me. Di questo gruppo conosco Benussi, con cui ho giocato a Palermo, e Bosko Jankovic, che ho conosciuto nel Genoa. L’atmosfera di Verona? Ho visto ciò che l’allenatore vuole dare alla squadra, ovvero la voglia di andare in campo sempre per vincere. Poi le partite possono anche andare in modo diverso, ma la mentalità deve sempre essere questa. Che impressione mi ha dato Mandorlini? E’ un allenatore preparato, che sicuramente ha una mentalità vincente. Qui ha vinto tanto, tiene a questi colori e ha esperienza. I miei nuovi compagni? Posso imparare tanto da Toni, Saviola, Marquez e Agostini. Da loro si può sempre rubare qualche segreto per crescere. Ti possono dare tanto, sono ragazzi umili e per me è un piacere trovarli qui e conoscerli. Domenica, al Barbera, ho visto un Verona a due facce. Nel primo tempo i gialloblù hanno segnato e giocato, mentre nella ripresa si sono un po’ chiusi, anche se la partita è stata equilibrata. In questo campionato ce la possiamo giocare con tutte“.

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