Calcioscommesse, parla Tavecchio: “La Figc si è costituita subito parte civile”

Un nuovo scandalo calcioscommesse sta gettando fango sui campionati italiani, in un momento positivo con una squadra della Serie A in finale di Champions.

Carlo Tavecchio Giancarlo Abete
Carlo Tavecchio e Giancarlo Abete (Fonte: Emanuele.corr wikipedia.org)

Carlo Tavecchio ne ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io, trasmissione di Radio Rai. Il presidente ha difeso innanzitutto la posizione della Figc: “Sottovalutato lo scandalo scommesse? C’eravamo opposti all’utilizzo delle gare dei Dilettanti, quando ero presidente di quella Lega. Avevamo espresso le nostre perplessità, non vedo come possa essere data alla Figc la colpa di questa situazione. Noi ci siamo costituiti parte civile il giorno dopo questo nuovo scandalo, l’informazione deve essere chiara e non possono essere divulgate situazioni errate. Per le scommesse e fatti illeciti bisogna ripartire dal 1970, ogni decennio salta fuori un problema. Abbiamo preso provvedimenti per il rispetto delle norme internazionali, la Magistratura sportiva deve decidere in poco tempo per i campionati. Quella ordinaria ha tanto tempo a disposizione. L’attività di intervento su questo sistema non dipende certamente dallo sport. Ci prendiamo carico delle nostre responsabilità, non si possono fare illeciti senza società e calciatori. Ho proposto un’anagrafe per individuare tutti i dirigenti, circa 200mila. Una sorta di casellario sportivo. Abbiamo in cantiere un nostro piano. Non si può controllare un sistema senza un database dei soggetti interessati. In questi 200 mila dirigenti, ci sono soggetti che nulla hanno a che fare col mondo del calcio. Il problema della Federcalcio è quello che bisogna farci operare con mezzi propri, non possiamo usare mezzi che non ci appartengono. Non è possibile che un soggetto fallisca 6-7 volte e abbia altre chance in nuove società. Poi ha commentato la situazione economica del campionato dilettantistico: “In Serie D nascono i problemi, le società hanno un budget medio di 700-800 mila euro. Abbiamo ottenuto la possibilità di pagare i calciatori con un ingaggio medio di 27mila euro annuali. In questo sistema non c’è una preparazione di base ai giovani. Mi batterò per questa causa, sarà la nostra proposta nel Consiglio di domani. Poi gli organi preposti decideranno come muoversi, ribadiremo che siamo contrari alle scommesse nel calcio minore come già fatto in passato”. E conclude rispondendo ad una domanda su una sua ricandidatura nel 2016 e sul caso Lotito: “Siamo un sistema democratico, vivevo nel tranquillo mondo dei Dilettanti. Ora non mi posso alzare la mattina e sentire critiche contro la Federazione, ho bisogno di un aiuto. Per me è una sfida. Ricandidatura? Se porto a termine i miei progetti, sì. Lotito viene dal mondo professionistico per elezione e non per nomina. Aveva la richiesta di fare il vicepresidente vicario e io mi sono opposto, la Lazio è forse il primo club a non avere problemi. Personalmente non approvo la variazione ai calendari, vorrei il rispetto delle date iniziali.

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