Genoa-Milan 1-2, le pagelle rossonere: Theo e Kessie ribaltano il grifone

Il Milan torna finalmente alla vittoria e lo fa rimontando il Genoa con il gol di Theo Hernandez e il rigore di Kessie, dopo il pasticcio di Reina sulla punizione di Schone. Ennesima prestazione non brillante degli uomini di Giampaolo, soprattutto nel primo tempo, complici anche scelte di formazione rivedibili dello stesso allenatore. Decisivi gli ingressi a inizio secondo tempo di Paqueta e Rafael Leao per ridare vita e freschezza a una squadra dall’encefalogramma piatto. Di seguito le pagelle dei rossoneri:

Kalinic - Fonte immagine: sassuolocalcio.it
Kessié – Fonte immagine: sassuolocalcio.it

Reina 6: in campo per l’improvviso forfait di Donnarumma, si disimpegna bene fino alla clamorosa papera sulla punizione di Schone. Nella ripresa sembra completare la disfatta quando allo scadere si vede fischiare contro un rigore generoso su Kouame. Qui però arriva la redenzione e assoluzione dai suoi peccati con la respinta del penalty del danese.

Calabria 4: che fine ha fatto il bel terzino delle ultime due stagioni? Semplicemente irriconoscibile, l’ingenuità commessa che lo porta all’espulsione non si vede nemmeno sui campi dell’oratorio. E se non fosse per Reina sarebbe stato un fardello pesantissimo.

Duarte 5,5: alla prima da titolare non convince del tutto. I suoi interventi non sono sempre puliti e quando gli attaccanti genoani capiscono che è meglio provarci dalle sue parti cerca di reggere l’urto come può.

Romagnoli 6,5: deve spesso mettere una pezza alle disattenzioni dei compagni di reparto e lui lo fa puntuale. Dalle sue parti non si passa e quindi Kouame e soci vanno a cercare gloria da altre parti.

T. Hernandez 6,5: difensivamente molto rivedibile, ma quando c’è da spingere però mostra tutte le sue qualità. La sua sgroppata con mancino a beffare Radu rianima un Milan che si stava spegnendo definitivamente.

Kessie 6: impalpabile nel primo tempo, cresce nella ripresa ed è freddissimo a spiazzare Radu dal dischetto con un pallone che scottava parecchio.

Biglia 5: preferito nuovamente a Bennacer per la sua esperienza, non giustifica la scelta. Timido in fase di possesso, commette il fallo ingenuo da cui nasce il vantaggio genoano e con un cartellino sulle spalle deve tirarsi un po’ indietro nella battaglia finale.

Calhanoglu 4,5: sorprendentemente Giampaolo gli dà un’altra chance e lui non la ripaga per nulla. Vaga per il campo senza mai incidere e perde un paio di palloni che stavolta almeno non portano gravi conseguenze rispetto a una settimana fa. Rimane giustamente negli spogliatoi all’intervallo. (dal 46′ Paquetà 7: il suo ingresso in campo, congiunto a quello di Leao, cambia la gara. Entra con il piglio giusto, dà vivacità alla manovra ed è furbo a mandare in porta Hernandez per il primo gol battendo una punizione veloce)

Suso 5: se prima aveva l’attenuante di essere schierato in un ruolo non propriamente suo, ora che è stato riportato fisso nella sua zona preferita non ha davvero più alibi per spiegare un’altra partita dove non lascia la minima traccia di sé.

Piatek 5: Giampaolo gli dà un’altra maglia da titolare sperando che l’aria di Genova gli faccia bene, ma non va così. Un minimo di lavoro sporco e nient’altro, infatti non esce dagli spogliatoi a inizio ripresa. E il paragone con chi è subentrato al suo posto è impietoso per lui. (dal 46′ R. Leao 7: la sua assenza dalla formazione titolare è un mistero totale. Entra a inizio ripresa come punta centrale e manda in tilt la difesa rossoblu. E’ lui a guadagnarsi il rigore e far espellere Biraschi, ma oltre a questo ci sono tante altre cose positive nella sua partita)

Bonaventura 6: ritorna titolare dopo un anno eppure si dimostra più in palle di quasi tutti i suoi compagni. Quando ha la palla tra i piedi sa sempre cosa fare, il suo recupero è una nota più che lieta in casa rossonera. (dall’81’ Conti: S.V.)

All. Giampaolo 6: porta a casa la sufficienza solo per i tre punti e la capacità di ravvedere le sue scelte. Decide clamorosamente di lasciar fuori Leao e preferisce nuovamente Calhanoglu a Paquetà. All’intervallo torna sui suoi passi e l’inserimento dei due giovani gli permette di raddrizzare quella che se no sarebbe stata molto probabilmente la sua ultima partita sulla panchina rossonera. Per ora è salvo, ma la sosta gli dovrà servire per cambiare tante cose.

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