Le stati(calci)stiche: Comunardo Niccolai, il re dell’autogol

Comunardo Niccolai nasce ad Uzzano il 15 dicembre 1946. Stopper, gioca a Cagliari dal 1964 al 1976 conquistando  il campionato nella stagione 1969-1970 e, con la maglia della Nazionale, l’argento ai Mondiali di Messico dello stesso anno.” Nicco”, come era solito farsi chiamare, è  però conosciuto ai più per la sua, ovviamente involontaria, propensione agli autogol. Nel corso della sua lunga carriera, infatti, il difensore toscano ne ha collezionati 6( il record è di Riccardo Ferri e di Franco Baresi a quota 8), alcuni di questi davvero clamorosi.

Come quello di un Juve-Cagliari 2-2 del 15 marzo 1970. Al 28′ del primo tempo lo juventino Furino crossa dalla destra: gli attaccanti sono lontani ma Niccolai anticipa il proprio portiere Albertosi e deposita la palla in rete nel più classico degli autogol. Ma la vicenda più famosa e singolare fu un tentativo di autorete del 13 febbraio 1972. Era la diciottesima giornata del campionato di calcio 1971-72 ed il Cagliari stava conducendo 2-1 sul Catanzaro, alla ricerca disperata della rete del pareggio. Dopo aver perso palla, al 90′ minuto un attaccante del Catanzaro cade in area di rigore, mentre il pallone arriva a Niccolai; proprio in quel momento, nella confusione dello stadio, il difensore sentì un fischio e, pensando che fosse stato assegnato il rigore a favore dei calabresi scaraventò, per la rabbia, il pallone verso la propria porta; pallone che sarebbe entrato se Mario Brugnero, compagno di reparto del Niccolai, non l’avesse letteralmente…parato. Il rigore, stavolta, era netto ed il Catanzaro pareggiò la partita. Ma se sei un maestro puoi prenderla con saggezza: “I miei gol fanno invidia agli attaccanti, tanto sono belli“, diceva.