Milan-Torino 5-4 (d.c.r.), le pagelle rossonere: servono i rigori per i quarti

Un Milan in emergenza e con anche diversi titolari a riposo non va oltre lo 0-0 con il Torino e deve affidarsi ai calci di rigore per ottenere il pass per i quarti dove affronterà Inter o Fiorentina. Buona prestazione comunque dei ragazzi di Pioli che ottiene alcune buone risposte da diverse seconde linee. Di seguito le pagelle dei rossoneri:

Calhanoglu
Fonte immagine: sassuolocalcio.it

Tatarusanu 6,5: deve fare solo una parata dal coefficiente medio nell’arco della partita e la fa. Poi è bravo a respingere il rigore di Rincon che fa la differenza per il risultato finale.

Kalulu 6,5: prima da terzino destro e poi da centrale rimette in mostra quelle qualità che aveva lasciato intravedere nelle prime uscite in maglia rossonera. Sembra essere un prospetto davvero interessante.

Musacchio 6,5: si rivede in campo dopo quasi un anno e, considerato anche questo, la sua è una prestazione più che buona. Sempre attento, non commette alcuna sbavatura. Potrebbe tornare utile in questa seconda metà di stagione (dal 62′ T. Hernandez 6: entra per l’assalto al fortino granata e ci prova con le sue solite sgroppate in avanti, ma non lascia il segno. Calcia un rigore imparabile per Milinkovic-Savic).

Romagnoli 6,5: festeggia il compleanno con un’ottima partita. Si appiccica a Zaza e non gli concede respiro, vincendo praticamente ogni duello contro l’ex attaccante juventino. Bravissimo anche dagli undici metri nella lotteria finale.

Dalot 5,5: a sinistra si vede che non è propriamente a suo agio. Spostato a destra, spinge di più ma non è precisissimo. Sfortunato in occasione del palo colpito, ma poteva impattare meglio il pallone.

Tonali 6: partenza a rilento, paradossalmente viene fuori alla distanza acquisendo maggiore fiducia. Da apprezzare un suo recupero su Gojak lanciato a rete alla fine del secondo tempo. Calcia un rigore perfetto che toglie il famoso ragno dal sette.

Calabria 7: schierato di nuovo in mezzo al campo per l’emergenza, sfodera un’altra partita degna di nota. Gioca bene tutti i palloni che transitano dai suoi piedi ed è l’uomo più pericoloso ad inizio ripresa, dove non è troppo fortunato (dal 62′ Kessie 6,5: dopo una sessantina di minuti di riposo, entra in campo e si mette a dominare in mezzo al campo come spesso fa negli ultimi tempi. Anche dal dischetto si dimostra glaciale per l’ennesima volta).

Castillejo 5,5: ancora troppo evanescente. Cerca insistentemente il cross a rientrare, senza però mai trovare quello giusto. Pian piano sembra diventare una copia del suo predecessore Suso su quella fascia (dal 46′ Hauge 5: continua nel suo periodo no, irriconoscibile rispetto alle prime partite. Non punta mai l’uomo, mai uno spunto interessante, nessuna voglia di incidere).

B. Diaz 6,5: piazzato ancora sulla trequarti, dimostra che quella è la sua zona preferita. Ha voglia di fare, riceve sempre palla in zona luce e finché ha energie sembra essere quello più ispirato là davanti. Nel finale del secondo tempo spreca un’ottima occasione da buona posizione (dal 106′ Olzer: S.V.).

R. Leao 6: complice il ritorno di Ibra, per un tempo torna a giocare largo e sembra dover ritrovare il feeling con la posizione. Poi torna a fare la punta e ad inizio ripresa sfiora subito il gol e appare più in palla. Si procura anche un mezzo rigore non fischiato per poi calare logicamente nei supplementari.

Ibrahimovic 6: un po’ a sorpresa parte dall’inizio per riprendere la condizione migliore che però appare ancora lontana com’è normale che sia. Si muove per il campo mettendo minuti nelle gambe e ha solo una grande chance, ma calcia alto di poco (dal 46′ Calhanoglu 6: meno coinvolto del solito, fatica un po’ a entrare in partita. Mette in porta Diaz che spreca e allora alla fine è lui decisivo trasformando l’ultimo rigore della serie).

All. Pioli 6,5: vuoi per l’emergenza, vuoi per la necessità di far riposare diversi elementi titolari, mette in campo una formazione altamente sperimentale e da cui può trarre comunque indicazioni e spunti positivi. E alla fine, seppur ai rigori, la sua squadra passa comunque il turno.

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