Palermo, squalificato Andelkovic. Perinetti contro il Giudice Sportivo: “Grave provvedimento preso a caldo”

Il Giudice Sportivo di Serie B ha comminato una giornata di squalifica al difensore del Palermo Sinisa Andelkovic per “condotta antisportiva”, secondo l’art.35 del regolamento.

fonte immagine:credit foto AC Siena
fonte immagine:credit foto AC Siena

Il calciatore rosanero, nella partita di sabato scorso contro la Reggina, si è reso protagonista suo malgrado di un fallo di mano chiaro per evitare il gol degli avversari: sarebbe stato rigore ed espulsione, ma l’arbitro non ha ravvisato gli estremi del fallo e di conseguenza non si è verificata alcuna delle due situazioni di cui sopra.
La società rosanero ha fatto ricorso contro questa decisione ed espone attraverso le parole del direttore dell’area tecnica Giorgio Perinetti, sul sito ufficiale del Palermo, le proprie motivazioni. Ecco il testo del comunicato:
“La prima riflessione che faccio è che si è da subito cercato di circoscrivere ad un unico episodio l’intera gara di sabato contro la Reggina. 

La legittimità della vittoria del Palermo è sacrosanta e sancita da una superiorità manifesta, con il portiere della Reggina migliore in campo.  

È stato detto, addirittura, che il rigore (che avrebbero dovuto comunque realizzare) avrebbe aperto ad una rimonta della Reggina senza sottolineare che il Palermo avrebbe potuto segnare ancora anche sull’eventuale 1-1, così come capitato successivamente con la rete di Milanovic. 

L’errore del direttore di gara è avvenuto con una decisione presa in una frazione di secondo ed in un’azione molto veloce e per nulla chiara dato il numero di contendenti in area. Il fallo, infatti, è stato evidenziato soltanto da numerosi replay televisivi. 

Ci sembra molto più serio e grave il provvedimento preso a caldo da parte del giudice sportivo senza alcun precedente specifico, applicando forzatamente una norma fino al limite consentito dal regolamento. Non posso, purtroppo, non leggere in ciò un mero tentativo di rendere presunta giustizia a chi si sente danneggiato – alimentando sterili polemiche, anziché ridimensionandole – nel nome di un’imparzialità che non ha bisogno di essere in alcun modo dimostrata, essendo le istituzioni calcistiche caposaldo di garanzie superpartes. Questo, che diventerebbe un clamoroso precedente, rischierebbe di far divenire ogni gara un pretesto, per applicazioni allargate della norma, con conseguenti dubbi sulla regolarità del campionato. 

Pertanto, certo di vedere le nostre ragioni valere, propongo immediato reclamo d’urgenza agli organi deputati. 

Mi auguro, infine, che il clamore mediatico il cui episodio va esponendosi consenta serenità e tranquillità di giudizio ai direttori di gara, ed ai loro assistenti, chiamati ad arbitrare le prossime partite del Palermo. 

La società sta cercando di centrare i propri obiettivi, lottando settimanalmente sul campo con i mezzi che le vengono da volontà ed abnegazione dei suoi professionisti impegnati”. 

Giorgio Perinetti

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