Del Piero, un “Signore” anche dopo l’addio
«Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente!». Così si esprimeva il maestro Antonio De Curtis alias Totò in una delle sue più celebri pellicole.
Oggi però, nel 2012, nel calcio dei magnati e degli sceicchi c’è un altro maestro, un altro Signore con la “S” maiuscola. Parliamo di Alessandro Del Piero, presente ieri al Salone Internazionale del Libro di Torino per la presentazione del suo libro “Giochiamo ancora”.
Non sono ancora trascorse 24 ore dai festeggiamenti per le vie di Torino e la notizia della sua ultima gara allo Juventus Stadium torna prepotentemente – com’è giusto che sia – sotto gli occhi di tutti. Nel pomeriggio una ultim’ora di Sky ipotizzava una clamorosa decisione: il ritiro della maglia numero 10, privilegio mai riservato alle passate bandiere, neanche ai campioni più carismatici come Scirea o Boniperti.
In serata, puntuale come sempre, arriva la replica di Alex che ancora una volta ha dato dimostrazione della straordinaria umanità che l’ha contraddistinto per 20 anni dentro e fuori dal campo. Una replica che, oltre ad essere un invito alla società, sembra anche essere un pensiero rivolto a quei tifosi che ne hanno indiscutibilmente fatto il loro beniamino: <<Non voglio che la maglia numero 10 venga ritirata, perché quando ero bambino ho sognato a lungo di poterla indossare e non mi pare giusto privare le generazioni futuro di avere il mio stesso sogno>>. Chapeau, Alex.