Milan, inizia la stagione 2012/2013: la prima conferenza stampa dell’anno

9 Luglio 2012, in quel di Milanello inizia la nuova era del Milan, senza i vari Gattuso, Nesta, Seedorf, Inzaghi, Van Bommel. Assenze pesanti, che fanno comunque guardare in prospettiva con ottimismo, grazie a giocatori come Ibra e Thiago Silva ed i nuovi arrivati. A confermarlo nella prima conferenza stampa annuale Capitan Ambrosini, l’Amministratore Delegato Adriano Galliani ed il tecnico Massimiliano Allegri.

Fonte: pava (wikipedia.org)

Galliani dice: “27 raduni sono tanti. Queste 26 stagioni passate sono state fantastiche, un periodo meraviglioso, il Milan è stato primo nettamente in Italia aldilà della qualità dei trofei. In questi 26 anni il Milan ha vinto 28 trofei, l’Inter 20 e la Juve 17. Ringraziamo il Corinthians che ci ha permesso di rimanere il club più titolato al Mondo. Ho qui accanto il mister che negli ultimi due anni è stato quello che ha fatto più punti. Quest’anno come sempre dobbiamo lottare per il campionato, per la Champions e la Coppa Italia. Inoltre aggiungo un altro obiettivo che è quello di diminuire il numero degli infortuni.  Oggi mancano tanti giocatori tra Europei e Olimpiadi, abbiamo tre giocatori nuovi, Acerbi, Constant e Traorè e crediamo di avere un organico competitivo. Massimo quest’anno deve fare ancora di più il capitano, visto che è un po’ l’ultimo dei mohicani per tenere vivi i nostri valori. Un saluto affettuoso ai grandi campioni che se ne sono andati, grandi giocatori e grandi uomini che hanno fatto grande il Milan in questi anni. E’ un Milan nuovo. Giovane? L’età è irrilevante, ci sono i grandi, i medi e i piccoli giocatori, poi l’età è relativa. Thiago e Ibra? Il mercato è lunghissimo, esiste un mercato è inutile parlare di questo. A questo punto dico che vi comunicherò il 31 agosto quale sarà l’organico che sarà competitivissimo. Mercato? Tutto è aperto, due anni fa non mi aspettavo di arrivare a Ibra e Binho, l’anno scorso non mi aspettavo un Nocerino. Lascio aperto tutto, succedono cose che non sono prevedibili, potrebbe succedere anche quest’anno. Non confermiamo ne smentiamo nulla, poi voi fate il vostro lavoro giustamente. Le difficoltà sul mercato? E’ un problema del Paese, è un problema di fatturato dei club italiani, nei club spagnoli non esiste nessuna mutualità, una volta i fantomatici top player venivano in Italia perché c’erano delle risorse. Se voi guardate le 4 che sono arrivate in fondo alla Champions, come fatturato ce n’erano tre che sono ai primi tre posti e il Chelsea che è comunque lì. E’ cambiata la vita, è cambiato il Paese e l’economia dello stesso. Faremo il possibile per fare il massimo, siamo settimi come fatturato in Europa, dobbiamo cercare di fare un po’ di più. I vecchi contratti in Spagna sono ancora validi, la fiscalità è diversa rispetto all’Italia, poi aspettiamo una legge sugli stadi da molti anni. Ma anche le grandi che si affidano alla cantera, devono avere cifre iperboliche per tenere questi gioielli, se no dopo un po’ li devi vendere. Giocatori che chiedono 10-12 mln di ingaggio non troveremmo patria in Italia. Sugli infortuni cercheremo di lavorare sulla prevenzione, faremo molti più test con Milan Lab e speriamo di avere meno stop. Ci abbiamo messo la testa sopra, abbiamo dedicato molto tempo per analizzare la situazione medica, facciamo quello che possiamo. I grandi nomi dovrete iniziare a scordarveli, bisogna trovare dei bravi giocatori. I grandi nomi o vanno dove i club fatturano 500 mln o dove ci sono club con proprietà extra europee. Un club come questo genera costi difficili da sostenere, vedo però che tante domande di questo genere vengono fatte solo al Milan e meno a altri club. Ma ripeto, questi costi non sono più compatibili con l’economia di questo Paese. Altri rinnovi contrattuali? Non lo so, vedremo, vanno fatti di routine, ragioneremo e parleremo anche se tutto è possibile. E’ cambiato il mondo e insisto nel dire che tutto è possibile. Il codice etico all’interno della squadra è stato rafforzato e inasprito. Abbiamo aggiunto tante cose, ma un po’ tutti parliamo troppo e non darei troppa colpa ai calciatori. Anche dirigenti e allenatori dovrebbero parlare un po’ meno, come i giornalisti. Ibra oggi non arriverebbe, non sarebbe compatibile come costi. Ci sono 10-12 giocatori con ingaggi attualmente non compatibili con l’Italia. Nel 2012 sarebbe stato impossibile acquisire Ibra. Spiego precisamente: in crisi non è il calcio italiano, ma lo è il Paese. Il segmento calcio va bene e sta crescendo il fatturato come è cresciuto quello del Milan. Ma il problema è legato agli azionisti e alle difficoltà delle loro aziende, che non permettono più a loro di mettere i soldi che mettevano anni fa. Nuovi soci nel Milan? Al momento non sono previsti. Il calcio italiano può avere vita lunga quando arriverà al pareggio di bilancio ma per arrivarci servono sacrifici durissimi“. Più sul dettaglio tecnico va invece Mister Allegri: “Arrivano giocatori nuovi, rimane qualche anziano come il capitano che sarà un punto di riferimento. Si riparte un po’ da zero ma con l’obiettivo di competere al massimo. La squadra potrà vincere il campionato, andare alle semifinali di Champions e magari la finale di Coppa Italia. Sono andati via giocatori del nucleo storico, ma ci sono ancora giocatori importanti. In attacco siamo tra i migliori d’Europa, a metà campo sono arrivati innesti di valore. Il presidente ci ha regalato la permanenza di Thiago Silva, per non parlare delle assenze dell’anno scorso come Pato e Cassano per lungo tempo che ora torneranno. Mettere i giocatori e la rosa nelle migliori condizioni possibili per vincere. Avevamo, lo scorso anno, il campionato in mano. E’ vero che avevamo la Champions, ma dovremo imparare dagli errori della scorsa stagione. Dovremo avere la cattiveria e la fame giusta per tornare a vincere lo scudetto nonostante le difficoltà di un campionato competitivo con Juve, Inter, Napoli. Il valore del Milan non cambia. Montolivo? Prandelli l’ha sfruttato con grandi risultati come trequartista. Da noi verrà sfruttato come uno dei tre a metà campo, o in mezzo o nei due ruoli esterni. La rosa è al completo anche se fino al 31 agosto può succedere di tutto. Oggi inizia una nuova stagione aspettano gli assenti post Europei e coloro che andranno alle Olimpiadi, ma sono contento di questo gruppo che al 31 agosto sarà sicuramente competitivo”. Chiude Capitan Ambrosini, l’unico veterano del gruppo dopo gli abbandoni delle altre bandiere: “Vivo con grande orgoglio questo impegno da capitano. E’ un anno diverso dagli altri, sono andati via giocatori importanti, ma questo non vuol dire che questa squadra non trovi una chimica nuova. E’ uno stimolo grande dove tutti dovremo fare qualcosina in più per mantenere questa squadra a grandi livelli. Tutti, io in primis, dovremo essere bravi a far dare il meglio alle varie personalità che vivono in questo spogliatoio. E’ un grande stimolo, con la società e col mister c’è grande sintonia e per vincere ci vuole un gruppo e su questo dobbiamo lavorare. L’anno scorso ci deve insegnare tanto per un campionato che era alla nostra portata aldilà della bella stagione della Juve. Ci sono tante variabili in una stagione ma una squadra deve aver dato tutto per provare a vincere. In Champions l’anno scorso avevamo delle possibilità per arrivare in fondo. Quest’anno non lo so, ma partiamo con l’idea di essere competitivi sempre. Per stare al Milan ci vuole qualcosa di importante ma per fare un salto di qualità ci vuole ancora di più. Dobbiamo far capire a tutti e ai nuovi che ci vuole un pizzico in più di dedizione per restare a grandi livelli. Vedrete che l’entusiasmo si creerà da solo in breve tempo“.

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