Pochi soldi e volontà; il mercato lo si fa con le idee

Formalmente si apre il primo giorno di Luglio, ma il mercato, si sa, comincia un minuto dopo l’ultimo turno del nostro campionato.
C’è chi sostiene addirittura che le operazioni della finestra estiva siano figlie di quanto fatto in inverno, e quelle invernali di quanto fatto l’estate prima.
Eppure, quest’anno, si stenta a decollare.
Perchè?
Pochi soldi?
Troppo facile.
“C’è la crisi, e la crisi si sente..” ci dicono, ma non è ancora la completa verità.
Ecco perchè è bastato un attimo a far crollare il castello di carte costruito dal momentaneo immobilismo delle società italiane, ad eccezion fatta di Juventus, Parma e poche altre che fungono da oasi nel deserto più che da eccezioni confermanti la regola.

 

Quell’attimo si chiama Milan, o meglio Ibrahimovic/Thiago, o meglio ancora Psg.
I francesi, insieme al City, sono gli unici in Europa a poter smuovere le acque, a poter immettere liquidità che, ci possiamo scommettere, avvieranno il mercato.

Fonte immagine: zoetnet da Flickr

65 circa i milioni che andranno ai rossoneri per la doppia cessione; soldi che andranno si ad addolcire un bilancio che piange passività da ormai troppi esercizi, ma che pure verranno reimmessi sul mercato internazionale, tanto da poter modificare gli assetti che nei primi giorni di mercato s’erano venuti a formare, seppur nelle difficoltà.
Chiariamo, sostituire Thiago Silva pare impossibile, ma lo stesso non è per Ibrahimovic; il Milan ha già in mano il sostituto, quel Carlos Tevez sogno di Galliani già a un passo nella scorsa finestra di mercato.
Allegri invece spinge per Dzeko, alter ego naturale di Ibra con molti anni in meno.
Probabile che, se partisse anche Robinho, i rossoneri ci proverebbero per entrambi.
Prima c’è da risolvere il ‘quesito Destro’; un giorno sembra a un passo dall’Inter, il giorno dopo fa lo stesso col Milan, poi ecco spuntare la Roma che, grazie ai soldi arrivati dal Liverpool e dalla cessione di Borini, si butta a capofitto sull’ex Siena.
Ma le idee di Galliani non si fermano qui; Van Persie, se dovesse rimanere in scadenza e a Londra, sarebbe il giocatore su cui fiondarsi in prospettiva 2013, spiazzando le mosse di una Juve che, nonostante le ottime cose fatte fin qui, sembra incapace di piazzare la ciliegina sulla torta.
I soldi francesi, arrivati dalla cessione di Lavezzi, hanno messo in circolo anche le mosse del Napoli; Behrami e Gamberini sembrano ormai cosa fatta, mentre Poli è il nome nuovo sulla scena. Sempre in attesa di un big tanto richiesto dalla piazza e che rimpiazzi la partenza dell’argentino.
Chi cerca ancora liquidità da mettere in campo è l’Inter. Vendere per poi acquistare, pagando di meno e abbassando gli stipendi; questo il diktat morattiano.
Da piazzare, due su tutti: Julio Cesar e Maicon. Per entrambi solo due stagioni fa si sarebbero fatte faville, oggi invece sembra difficile rivenderli.
Ed ecco spuntare allora l’ipotesi Sneijder; l’olandese è l’unico per il quale l’Inter può richiedere una certa somma e, sulla scia dell’affare Eto’o, sembra proprio l’Anzhi l’unica squadra che preleverebbe di buon grado Wesley.
Stramaccioni però se lo tiene stretto, e quasi sembra dire “Ma allora Eto’o non vi ha insegnato proprio niente?”

 
È un rincorresi di idee, di ipotesi,di disegni per il futuro e di firme per il presente. Ogni mossa di oggi scatenerà una contromossa negli attimi successivi, e tutto quello che sembra poter essere verità mentre scriviamo potrà esser sconfessato mentre voi leggerete.
Il mercato è ancora lungo, anzi lunghissimo, ma ormai gli allenatori spingono per avere nei vari ritiri rose già formate su cui lavorare.
Molto spesso l’inattività dei loro dirigenti li costringe poi a ritrovarsi, dopo pochissime giornate, già senza una panchina; perchè pagare per non aver offerto 300 mila euro in più quando si poteva? Perchè rischiare una stagione non per colpe proprie?

 

È il gioco del mercato e si concluderà solamente il 31 Agosto.
Chi vivrà vedrà, e chi spenderà soldi e le proprie idee (state sicuri che) vincerà.

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