Vittoria ‘scomoda’ per Guardiola, ma lo spagnolo è tranquillo: il Bayern non commetterà l’errore dell’Inter

Squadra che vince non si cambia. Squadra che stravince, invece, avrebbe forse bisogno di nuovi stimoli per non correre il rischio di affievolirsi troppo sui suoi trionfi. Questa considerazione, tanto banale quanto irrimediabilmente attuale, emerge nel momento in cui Guardiola si appresta a sedere sulla panchina dei pluricampioni del Bayern Monaco. Una squadra che in questa stagione ha vinto praticamente tutto, culminando la sua straordinaria annata con la conquista della Champions League ai danni dei connazionali del Borussia Dortmund. Come potrebbe, un allenatore, riuscire a far bene in una squadra che ha vinto tutto quanto fosse possibile vincere?

 

Guardiola, prossimo tecnico del Bayern Monaco Foto di Якушкин Иван - Wikipedia
Guardiola, prossimo tecnico del Bayern Monaco
Foto di Якушкин Иван – Wikipedia

Domanda lecita, che molti addetti ai lavori si sono posti sin dal momento in cui il tecnico spagnolo venne ufficializzato alla guida del club bavarese. La memoria, inevitabilmente, non può che ricondurre all’Inter del dopo triplete ed a tutte le difficoltà alle quali il club di Moratti andò incontrò successivamente al trionfo di Madrid. Una squadra spenta e scarica, abbandonata dal lungimirante Mourinho, e costretta a naufragare l’anno successivo sotto i colpi del malcapitato Benitez e risollevata, in parte, dal traghettatore Leonardo.

 

L’unica soluzione per ovviare a ciò, ora come allora, non può che essere una rifondazione della rosa sia tecnica che umana, evitando così il rischio che calciatori ormai sazi di gloria giochino senza più alcun stimolo. Errore che l’Inter commise con il tecnico spagnolo e che il Bayern, con Guardiola, pare non aver alcuna intenzione di commettere.

 

Al suo avvento in nerazzurro Benitez richiese senza troppe preteste l’acquisto di Kuijt e Mascherano, suoi pupilli al Liverpool, salvo poi doversi ‘accontentare’ degli stremati Snejider, Milito e Maicon, con la pancia pieni per i trionfi appena conquistati e l’animo triste per l’addio del loro fedele allenatore. Dall’altra parte il Bayern Monaco, finalista perdente nel 2010, è riuscita da allora a sviare il problema grazie ad uno svecchiamento della rosa e ad un’organizzazione societaria invidiabile, riuscendo nel giro di due anni a disputare altre due finali di Champions. Il trionfo di Wembley non ha di certo accontentato il club bavarese, già pronto ad affidare all’ex tecnico del Barcellona quegli elementi in grado di ringiovanire nella testa e nello spirito una squadra che dovrà per forza di cose continuare a far bene. L’inizio è rassicurante: Gotze e Lewandowsky (smentite di rito a parte) sono garanzie di un futuro ancor più luminoso per il club tedesco, che avrà così la possibilità, il prossimo anno, di ricominciare da dove ha appena concluso.

 

Il tutto mentre l’Inter, da quel ‘benedetto’ 2010, non è riuscita più a risollevarsi, rinunciando ai tanti milioni che sarebbero derivati dalle illustre cessioni post triplete ed attuando solo ora, con colpevole ritardo, quella strada del rinnovamento che, inevitabilmente, sarebbe dovuta avvenire già molto tempo prima.

Fabio Tarantino

Fabio Tarantino

Giornalista, nato a Napoli il 19/02/1991

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