Twitter, esplode la rabbia di George Weah: “Se non sapete giocare cosa fate lì?!”

Il giorno dopo l’amara eliminazione dalla Champions League per il Milan sui social network impazzano le critiche per non esser stati all’altezza dell’Atletico Madrid.

Fonte: twitter.com
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Un grandissimo ex calciatore che ha fatto la storia rossonera, George Weah, su Twitter attacca in maniera pesante i calciatori rossoneri, rei di pensare solo a guadagnare i soldi e la fama e non di amare il calcio come faceva lui in Liberia, vivendo in mezzo alla povertà. Ecco i suoi tweet: “Triste, molto triste, che crisi tanto grande a voi veramente manca tantissimo, non potete seguire così, se non sapete giocare cosa fate lì! Dove finirete veramente è uno scandalo questo Milan, mi dispiace davvero, ma io cambierei tutta la squadra e ricomincio da 0. Di sicuro domani i giornali parleranno male di Seedorf pur che lui non abbia la colpa questo che succede è una mala abitudine. capisco non sono i miei ex compagni che sbagliano tattiche o formazioni, sono i giocatori che hanno la testa nei piedi e piedi in testa! Veramente adesso capisco le parole di Zvo (Zvonimir Boban, ndr) l’altra volta e io dicevo ‘No! I ragazzi di oggi non sono come siamo stati noi, adesso pensano solo ad avere una bella macchina un bel salario essere su tutti i girnali e pure non dimostrando qualità’ mi ricordo i miei primi anni che pur essendo giocatore professionale e facendo tanti gol in Africa io non ricevevo un solo denaro ma non mi importava, mi importava dormire col pallone, mangiare col pallone, perché lui era il mio miglior amico ed ancora! E non il denaro, il lusso stravagante e altre tante stupidaggini, veramente non godete il campo, non godete giocare, fate una cosa andate a casa e miglior giocate a ps4 li siete bravi!! Scusatemi ma dovevo dire tutte queste cose io sono stato giocatore del Milan, grazie a loro ho vinto un pallone d’oro e lì sono diventato Weah per questo la rabbia il Milan come il PSG ed il Monaco sono le mie case e famiglie e un figlio sempre difende la sua famiglia”.

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