Cannavaro contro giornalisti Rai: “Mi chiamano dopato per colpa di un video”

Ricordiamo tutti il famoso video amatoriale con protagonista l’ex Capitano della Nazionale, Fabio Cannavaro, quando ancora militava nel Parma, la vigilia della finale di Coppa Uefa a Mosca, nel 1999.

Quel video portò all’apertura di un fascicolo dalla Procura federale, che fu poi archiviato, ma che purtroppo legò il nome di Fabio Cannavaro al doping, inevitabilmente. I due giornalisti Rai, Giovanni Masotti e Massimo Parisi, autori dello scoop, furono denunciati dallo stesso Cannavaro per diffamazione e violazione della privacy ed oggi si sta svolgendo il processo. Ecco le parole dell’ex campione del Mondo, riportate da Il Mattino,  davanti al giudice monocratico Sassone: “Eravamo in ritiro, in un albergo di Mosca, era la notte prima della finale Uefa, era un video amatoriale nel quale comparivo anch’io, oltre ad alcuni miei compagni di squadra”. Ricordiamo che le sostanze che Cannavaro si iniettava nel video, non erano dopanti, come venne dimostrato dinanzi agli organi disciplinari, ma ciò non bastò a danneggiare la sua immagine. “Ancora oggi c’è un giornalista di Roma che insiste a definirmi dopato o ad associarmi a storie di doping– ha spiegato– Quel video mi ha creato problemi anche nei rapporti con gli sponsor”. Il penalista Carmine Ippolito, difensore dei due giornalisti, afferma invece che nel servizio non era mai stato associato il nome di Cannavaro al doping o all’uso di sostanze non consentite.