Caressa “Il Magnifico” contro Civoli e Teocoli

“Abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene!”
Molti di voi si ricorderanno sicuramente questa frase: era la sera del 9 Luglio 2006: l’Italia vinceva il suo quarto titolo mondiale e a commentare per la televisione satellitare Sky c’era Fabio Caressa, nota voce del microfono calcistico. Non tutti gli italiani, comunque, gioirono al rigore di Grosso con la voce del collega di Beppe Bergomi; sulla Rai, infatti, era possibile sentire i commenti di Sandro Mazzola e Marco Civoli.

Fonte immagine: Mikijuve - wikipedia.org
Forse che la televisione di Stato venga considerata meno rispetto a quelle via cavo? Non si sa, ma ciò che è certo è che da quel dì Caressa ha accumulato più notorietà, tanto che oggi, dalle pagine di Sette, allegato al Corriere della Sera, si sente all’altezza di poter sputare sentenze su colleghi e presunti tali.
Il telecronista è sicuramente noto per il suo stile personale nel raccontare le partite, molto adrenalinico e fantasioso, scevro dai momenti di calma piatta, ma probabilmente, per quanto possa essere caratteristico, non sarà mai così efficace da poter fare invidia a chi fa il suo stesso lavoro. “È bello sapere che sei nel linguaggio comune. Al mondiale tedesco persino Civoli cominciò a ritmare i nomi dei marcatori come me”, sostiene Caressa, e forse da una parte è vero: basti guardare ad esempio, come il telecronista della Rai commenta i goal di Gilardino contro gli Stai Uniti e di Del Piero contro la Germania. Ciò non significa, comunque, che adesso stiano tutti ad imitarlo.
Tuttavia, la voce sportiva di Sky, che dall’alto della sua magnificenza sa già che l’Italia perderà il prossimo Mondiale con l’Argentina in finale, millanta di essere stato il primo a strappare una risata a Mourinho quando questi era appena arrivato in Italia, ma piange il fatto di non aver mai messo parola in una finale di Champions, “se la prende” anche con altri reparti della Rai sportiva, quasi volesse sottolineare la sua superiorità; la colonna sonora delle partite composta dalla sua voce, e che a detta di qualcuno (forse anche sua) costituirebbe lo stile Sky, non sarebbe infatti paragonabile a quanto offre la Rai alla “Domenica Sportiva” con Teo Teocoli: “Teo è un comico – afferma Caressa – e con tutto il rispetto di calcio non ci capisce niente”. Addirittura. Tutte le precise disanime tattiche che Teocoli si spreca a fare ogni volta sulle partite del Milan, in qualità anche di tifoso decennale, sarebbero dunque spazzatura per chi si autoproclama re del calcio sentito.

Fresco fresco di nuovo impegno nella conduzione di una sorta di talk show sul nostro sport preferito sempre su Sky, Caressa continua così imperterrito sulla sua strada proseguendo la sua carriera fiero delle proprie esternazioni. Caressa è troppo bravo e importante per farne a meno: lui è originale, estroverso, arriva al cuore della gente, perchè come lui stesso dichiara “Se c’è aria di gol, ti devo far spostare sulla punta della poltrona”.
Tanti auguri per la tua originalità, Fabio, ma se vuoi saperla tutta, “Il cielo è azzurro sopra Berlino” suona molto meglio di un banale e bambinesco “Abbracciamoci e vogliamoci tanto bene!”. Sa di epico.

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