Esclusiva-Fiffa Inda Street, il Mondiale scende in strada

I Mondiali brasiliani sono ormai agli sgoccioli e i calciofili di tutti il globo iniziano ad intristirsi per la vicina fine di questa entusiasmante rassegna iridata.

Fase di gioco del Mondiale Fiffa Inda Street. Fonte: Olivio Daniele Maggio
Fase di gioco del Mondiale Fiffa Inda Street. Fonte: Olivio Daniele Maggio

Di tristezza ce n’è già abbastanza nel nostro Paese,  soprattutto dopo che l’Italia di Cesare Prandelli è uscita prematuramente ai gironi, spegnendo di fatto i sogni di gloria dei tifosi azzurri. Eppure c’è chi  non si è rassegnato e, per rivivere l’atmosfera tipica di queste occasioni, ha deciso di scendere in strada ( nel vero senso della parola) per mettere in piedi una versione ‘underground‘ della massima competizione internazionale. Si è infatti tenuta presso la Villa Comunale di Francavilla Fontana (Brindisi) la prima edizione del Mondiale del Fiffa Inda Street, l’emergente comunità di street soccer che ha il suo cuore pulsante nella città pugliese. Già, questo Mondiale si può definire tale perchè non solo hanno partecipato ragazzi provenienti da molte città pugliesi ( in particolare dalla provincia di Brindisi, Taranto e Bari), ma a prendere parte all’iniziativa ci sono state selezioni di vari stati africani venute apposta per accarezzare il pallone sull’asfalto, a divertirsi e ad esultare in una calda e festosa giornata estiva. E così Soccer Magazine ha colto l’occasione per fare quattro chiacchiere in esclusiva con Andrea Chirico, uno dei fondatori del movimento Fiffa Inda Street e uno degli organizzatori di questo evento:

Andrea Chirico. Fonte: Profilo Facebook
Andrea Chirico. Fonte: Profilo Facebook

1) Con la prima edizione del Mondiale, possiamo dire che avete allargato i vostri orizzonti.

“Già è vero, con questo evento abbiamo allargato i nostri orizzonti, in quanto molti ragazzi provenienti dai vari Paesi pugliesi ci hanno chiesto di organizzare un’iniziativa del genere. Possiamo dire di essere ‘diventati grandi’ perchè vista la richiesta, non è stato un problema mettere in piedi questo Mondiale”.

2) Non vi siete fermati solo alla Puglia e all’Italia in generale però: a prendere parte al torneo ci sono state molte squadre composte da ragazzi di varie etnie africane.

“Sì, molti giovani africani provenienti da Paesi come Mali, Egitto e Gambia sono giunti apposta grazie ad un accordo con alcuni centri di recupero.  Loro volevano fortemente venire qui e probabilmente sono stati loro una delle gioie più grandi della giornata. Tra l’altro, hanno giocato mentre stanno attraversando il periodo del Ramadan, e  vederli organizzati con le loro maglie e bandiere è stato un piacere”.

3) Il Mondiale del Fiffa ha lanciato un chiaro messaggio: quello che dice che bisogna stare uniti al di là del colore della pelle, del credo religioso, della nazione di appartenenza…

“E’ esattamete quello che volevamo. Abbiamo voluto trasmettere questo messaggio attraverso questo torneo, organizzato secondo il valore di unità, senza discriminazioni di alcuni tipo. Il divertimento non ha razze distinte. Bisogna stare tutti insieme, in maniera spensierata e a prescindere da tutto”.

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Olivio Daniele Maggio

Originario di Francavilla Fontana, città dell'entroterra brindisino. Laureato in Scienze della Comunicazione e cresciuto praticamente a pane e calcio, coltiva molte aspirazioni tra cui quella di diventare giornalista professionista, ruolo che oscilla su un filo che divide il lavoro e la passione.

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