Adesso basta… Rivoluzione!

“Qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione, sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione.”.

Inter in rifinitura. Fonte: inter.it

Così cantava Frankie Hi-Nrg calcando il palco dell’Ariston quattro anni fa, così adesso dovrebbero cantare i tifosi nerazzurri, dopo l’ennesima deludente prova, in una sfida tutt’altro che proibitiva. E sesso, razza o religione della canzone potrebbero essere interpretate un po’ “allegoricamente”. Via senza alcuna distinzione di sesso, o meglio di ordine nella società da dirigenza a giocatori. Questo perchè i tifosi sono stufi di errori su errori, da entrambi i lati. Giocatori indisponibili, comprati ed osannati come salvatori della patria, scoperti poi come fallimenti totali ( leggi Forlan, che per mezza stagione ha giocato part-time, o Guarin, infortunato lungo degente). Allenatori che arrivano, e che trovano il caos totale, con giocatori schierati a gruppetti, in lite l’uno con l’altro. Ed è stata questa l’unica vera grandezza di Mourinho: non far volare coltelli in uno spogliatoio che, se non tenuto a bada, è peggio delle bande delle favelas. La qualità ci sarebbe, se ognuno non giocasse per individualità. Esempio pratico? Ieri sera Wesley Sneijder aveva deciso di giocare trequartista, il ruolo che più gli aggrada, Forlan da esterno di attacco. Conclusione: Sneijder serviva la punta per vie centrali, e N’Kolou ieri è sembrato una fusione tra Baresi e Maldini, tanti erano i palloni recuperati. Il problema principale è uno: l’anarchia più totale che vige nello spogliatoio. ed è vero che la squadra è vecchia, ma guardate il Milan, che con una rosa formata da “pensionati” ha vinto due Champions. La razza è la nazionalità allo stato puro: via tutti, che siano brasiliani, argentini, italiani o nigeriani, via, urge una rifondazione; e il motivo è quello citato sopra, i gruppetti formatisi all’interno di Appiano Gentile, non la vecchiaia. I cosiddetti senatori sperano di fare ciò che vogliono, di decidere chi tenere e chi cacciare, così non si va avanti. La religione potrebbe essere il ruolo all’interno: escluso capitan Zanetti, l’anno prossimo non un solo uomo in campo quest’anno deve vestire la maglia nerazzurra. I tifosi sono stufi: l’Inter non è questa, non può difendere uno 0-0, non può giocare a lanci lunghi senza una vera punta, non può fare molte cose, tutte puntualmente eseguite ieri. Adesso basta, l’Italia ha bisogno di un’altra Inter, quella vera.

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