Totti e la cura Zeman: da due anni non segnava così
Con Zeman, la punta – si sa – ha piena libertà di gioco, espressione, creatività. Valori che, a ben vedere, hanno reso Francesco Totti uno dei numeri dieci più apprezzati in Europa e nel mondo. Se al suo talento unisci le ideologie di chi, quel Totti, lo ha cresciuto con cura e severità, ottieni la rinascita di un goleador che sembra non morire mai.
La cura Zeman, per intenderci, ha riportato il Capitano della Roma alla ben lieta consuetudine con il goal. Vizio che – in realtà – non gli è mai mancato, ma che negli ultimi due anni, specie nella prima parte del campionato – è venuto meno. Basti citare i dati: con Luis Enrique il goal, per Totti, è arrivato solo nel girone di ritorno. Era l’8 gennaio del 2012, e la sua doppietta su rigore portò la Roma ad imporsi sul Chievo per due reti a zero. Lo stesso Totti, con una delle sue celebri magliette, si “scusò per il ritardo“. Nel corso del 2010 – era ancora la Roma di Ranieri – la prima rete stagionale è in Champions League, nel 3-2 al Bayern Monaco. Proprio il terzo goal, su rigore – era il 23 novembre – regalò alla Roma l’ultima, grande notte europea prima di uscire agli ottavi con lo Shaktar Donetsk. Con Zeman, non solo Totti ha già segnato la metà dei goal segnati con Luis Enrique (con un solo rigore all’attivo), ma ad inizio novembre vanta già quattro reti, con prestazioni altrettanto sorprendenti, per un campione dai 36 anni appena compiuti. A sole sei reti da Nordahl, Totti non insegue solo record dalla caratura inestimabile, ma continua ancora a far la differenza. E noi, ancora una volta, non possiamo far altro che assistere al suo, interminabile talento.