Le Stati(calci)stiche: Tre di Coppe

Dovendo far fronte alla fine dei principali campionati, ci hanno pensato ben tre finali di Coppa a ridare stabilità psicologica ai dipendenti dal calcio.

Fonte: Rossella Bevivino - Flickr.com
Fonte: Rossella Bevivino – Flickr.com

A distanza di pochi giorni sono state assegnate l’Europa League, la Champions League e la Coppa Italia. Due eventi continentali e uno più nostrano, ma comunque entusiasmante. Andiamo a dare uno sguardo ad ognuno di essi.

 

Se si considerano le squadre che si sono affrontate sul campo, riesce difficile etichettare la vecchia Coppa delle Coppe come torneo minore. Chelsea e Benfica, infatti, non avrebbero certo sfigurato, sia per la propria storia, sia per l’attuale potenziale, rispetto ad altri team che hanno ambito alla Coppa con le grandi orecchie.

 

I Blues, ad esempio, sono la prima squadra della storia a detenere entrambe le coppe. Contro i portoghesi non hanno avuto, tuttavia, vita facile. Che la gara sarebbe stata dura lo evidenziavano anche i dati prima ancora del fischio di inizio. Gli inglesi avevano perso solo una delle ultime otto sfide europee contro i lusitani, con sei vittorie, tra cui le ultime cinque, ed un pareggio. Il Benfica, invece, si presentava alla nona finale europea, in cui è stata sempre sconfitta ad eccezione dei due iniziali successi in Coppa dei Campioni.

 

E non è stata solo la storia precedente a rendere agguerrita la sfida. Anche sul campo, ad esempio, come fa notare OptaPaolo, gli uomini allenati da Rafa Benitez hanno avuto un possesso nel primo tempo nettamente inferiore alla loro media in Premier. Nel secondo tempo, poi, il risultato è stato sbloccato dal solito Fernando Torres, terzo capocannoniere di queste competizioni per club continentali con nove reti, dopo Lewandowski, che si è fermato a quota 10 e Cristiano Ronaldo giunto a 12.

 

Il vero protagonista della finale più importante, invece, è stato senza dubbio Arjen Robben, un vero campione. Sia per la pazienza, che ha saputo dimostrare persino nei numeri: ha, infatti, trovato, il goal con il suo 25° tiro in una finale di Champions dopo quelle del 2010 e del 2012. Sia per la continuità nel torneo, rendendosi partecipe a 4 degli ultimi sette goal della sua squadra, con tre reti e un assist.

 

Allo stadio Wembley di Londra, tuttavia, è stata tutto il Bayern a girare quasi alla perfezione. In attacco, ad esempio, solo contro il Lille in questa competizione aveva effettuato più tiri nello specchio, 13 allora e 10 in finale. Un reparto offensivo che ha certamente bisogno dei suoi tempi, tanto che 11 degli ultimi 12 goal in Coppa sono arrivati nei secondi tempi. E anche il reparto arretrato ha avuto il suo da fare. Impegno che accomuna entrambi i portieri della gara che insieme hanno raggiunto il proprio record di parate in un singolo match: sette per Roman Weidenfeller e sei per Manuel Neuer.

 

C’è una simpatica particolarità che merita di essere segnalata ad unire le due ultime gare europee. Se i goal decisivi sono entrambi arrivati nei minuti finali, i precedenti sono stati messi a segno nello stesso minuto e nella stessa modalità. Torres e Mandzukic hanno trovato la rete al 60°, mentre Cardozo e Gundogan al 68°, entrambi su calcio di rigore.

 

Dopo questo viaggio continentale, è il caso di tornare in Italia. Lo stadio della città ospitava la finale di Coppa Italia disputata, il caso ha voluto, dalle due squadre romane. Una finale, quindi, che si è trasformata in un derby. Non era la prima volta che ad aggiudicarsi il trofeo erano due team dello stesso centro. Accadde già nel 1938, con la stracittadina torinese, e nel 1977 quando si affrontarono Milan e Inter.

 

A contendersi la posta in palio c’erano due specialiste della competizione: i giallorossi, infatti, sono i primi in classifica insieme alla Juventus ad aver conquistato più Coppe Italia, ben nove, rispetto alle attuali sei della Lazio. Mentre i biancocelesti hanno la meglio sulla storia recente, dal momento che ne ha vinte 5 nelle ultime 17 stagioni, più di ogni altro club in questo periodo.

 

La Roma, poi, era giunta alla finale vincendo tutte le gare precedenti, record raggiunto solo dall’Inter del Triplete 2009/2010. Su alcuni dati, invece, i due gruppi erano abbastanza omogenei. Si presentavano ad esempio con la stessa percentuale realizzativa (17%) e di passaggi riusciti (82%), così come nel numero di goal subiti.

 

Alla fine è spuntata la Lazio, grazie alla gioia di Senad Lulic che ha messo a segno il suo primo goal contro la Roma, nonché il terzo stagionale tra campionato e coppe.

 

Se dal punto di vista dei club, i principali appuntamenti della stagione sembrano essere conclusi, non resta altro che attendere le sfide delle Nazionali partecipanti alla Confederations Cup. E lì, è assicurato, saranno ben altri numeri.

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