Chievo, la carica di M. Lopez: “Dobbiamo conquistare la salvezza”

Il Chievo sta finalmente tirando su la testa. Dopo un avvio complicato e l’esonero di Corini, la squadra sembra aver trovato la giusta quadratura. Maran ha ridato convinzione e grinta. Bella la vittoria nel derby, arrivata nel finale grazie ad un colpo di testa di Paloschi.

Fonte immagine: Flickr.com - NH Hoteles
Fonte immagine: Flickr.com – NH Hoteles

La società punta alla salvezza e ora ci crede più che mai. A caricare i compagni e rassicurare i tifosi è l’attaccante Maxi Lopez. Ecco le parole dell’ex Catania e Milan rilasciate a Calcio2000: “L’importante è ovviamente raggiungere l’obiettivo, dobbiamo arrivare alla salvezza il prima possibile, magari anche grazie ai miei gol. Stiamo dando fondo a tutte le nostre energie. Quanto giocherò ancora? Lo farò finché il calcio mi darà la sensazione di trovare nuove sfide, anche negli allenamenti di tutti i giorni. Servono sempre gli stimoli giusti. Quando mentalmente sei carico, puoi andare avanti senza problemi, se invece diventa dura e ti sembra un problema, allora capisci che probabilmente è arrivato il momento di smettere“.

Poi delle domande sul suo passato: “Mi manca solo l’Inghilterra? In effetti è vero, non sono mai stato a giocare in Premier League anche se non nego che l’ipotesi è interessante e affascinante. E se mi guardo indietro ho anche avuto qualche opportunità per andare a giocare in quel campionato, ma al momento di scegliere ho deciso di andare prima al Barcellona e poi al Milan. L’Italia? Sì perché all’improvviso apparve Pietro Lo Monaco, ad del Catania, che mi disse: “Vieni da noi”. Era il gennaio del 2010 e la squadra era messa male in classifica. C’era da risalire e occorreva dare una sterzata, velocemente. Per me era una nuova sfida. Catania? Eravamo una squadra argentina. A volte, quando Capuano non era in condizione, potevano esserci addirittura undici argentini in campo. Quell’anno era realmente difficile, ma ci siamo salvati compiendo una grande impresa. Così come quella dell’anno successivo quando siamo rimasti in Serie A con Simeone in panchina (un altro argentino), stabilendo anche il record di punti del Catania in A, quarantasei“.

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