Dallo scetticismo generale all’eurogoal: ora Henrique è il jolly del Napoli

Quando il 30 gennaio il Napoli annunciò l’acquisto di Henrique Adriano Buss tra i tifosi e molti addetti ai lavori ci fu molto stupore.

Fonte: Danilo Rossetti
Fonte: Danilo Rossetti
Il difensore, con un passato al Bayern Leverkusen e Racing Santander, era sconosciuto ai più. I commenti più frequenti tra i supporters azzurri, in verità anche in qualche tv e tra alcuni giornalisti (locali e non), erano: “Questo viene dalla serie B brasiliana”, “Se era forte non stava in B”, “Farà la fine di Uvini (giovane difensore brasiliano che a Napoli non ha spazio ndr)”.
L’atteggiamento nei confronti di Henrique non cambia nemmeno dopo i primi spezzoni di gara in maglia azzurra, spesso da centrocampista (ruolo in cui si adatta ndr). Dal San Paolo si sentono mugugni appena tocca il pallone, altri lo definiscono “uguale a Donadel (meteora del Napoli di De Laurentiis ndr), non solo per i capelli”. Uno scetticismo generale, troppo eccessivo per un calciatore appena arrivato da un altro continente dove il calcio era anche fermo da un po’, ha accompagnato l’ex Palmeiras per più di un mese.

Le cose sono iniziate a cambiate a fine febbraio. Henrique nella partita di ritorno contro lo Swansea gioca, da difensore centrale, una partita priva di sbavature. Tuttavia il ronzio del San Paolo lo accompagnava ad ogni tocco di palla. In pochi ricordano che proprio un suo lancio innescò il goal di Insigne.

La vera e propria svolta della stagione di Henrique è avvenuta la settimana scorsa, nella gara contro il Torino. Benitez, nel secondo tempo, decide di lanciare nella mischia Henrique da terzino destro: è la svolta della partita. Il brasiliano occupa la fascia come un veterano e da quella spinta in più che servirà al Napoli per vincere la partita. Dallo scetticismo si passa a “però gioca sempre partite sufficienti”.
Passano solo 3 giorni e contro il Porto Henrique viene schierato di nuovo terzino: va vicino al goal e offre un’altra prova di spessore nella sfortunata serata del Napoli. Gli stessi che dicevano “viene dalla B brasiliana” iniziano a dire “però io lo vedo meglio di Reveilliere sulla destra”.

Le partite con Fiorentina (da centrale ndr) e Catania (da terzino destro) hanno fatto cadere tutte le perplessità e lo scetticismo che avvolgeva Henrique. Con i viola, dopo alcuni anticipi su Gomez, il San Paolo ha trasformato i mugugni in appluasi. Contro il Catania, con l’eurogoal siglato, si è definitivamente impossessato del ruolo di jolly, scavalcando nel proprio ruolo, nelle gerarchie di Benitez, gente come Britos, Reveilliere e Dzemaili.

Tutti, soprattutto quelli che all’inizio lo criticavano senza averlo mai visto giocare, si sono ricreduti sul conto del biondo difensore.
Nel calcio, come nella vita, giudicare con troppa fretta può far rincorrere in brutte figure. In realtà bastava vedere le cose in un altro modo per non imbeccare in una figuraccia.
Giocava in serie B perchè non aveva voluto lasciare una gloriosa squadra come il Palmeiras, di cui era capitano, nel momento peggiore della storia. Nonostante la stagione disastrosa della sua squadra aveva collezionato 2 presenze nella Nazionale ed inoltre in Brasile si è fatta una raccolta di firme per portarlo al Mondiale.

Per fortuna di Henrique ha parlato il campo. Il Napoli ha il suo jolly ed è lo stesso calciatore arrivato tra lo scetticismo generale.

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