Serie A, duro commento di Nicchi: “Oggi gli arbitri dirigono guerre”

Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, è intervenuto oggi nell’approfondimento sportivo di Sky Tg 24.

Nicola Rizzoli Foto di Danilo Rossetti
Nicola Rizzoli
Foto di Danilo Rossetti

Nicchi ha toccato alcuni temi partendo dalla tanto discussa moviola in campo: “Non è che io sia favorevole o contrario. Riporto le sensazioni e i regolamenti in vigore. Sulla moviola in campo ognuno rispetta l’opinione degli altri. Ma nessuno di noi ha la facoltà di modificare i regolamenti. Io di moviola in campo non ne parlerò mai più, gli arbitri non cambiano i regolamenti, li applicano. Oggi il mezzo non c’è, domani vedremo. Di sperimentazioni ne abbiamo fatte tante. La nostra associazione è tra le più moderne. Spetta solo all’International Board decidere”.

Il presidente ha voluto poi, soprattutto, far cadere l’attenzione sulla situazione del nostro calcio: “Attenzione che il calcio non vada fuori controllo. Si trascura il problema degli stadi da modificare, del settore giovanile da curare. Ad oggi abbiamo 1467 giocatori ammoniti e 97 espulsi. Questo significa che non c’è crescita dal settore giovanile sull’insegnamento dei comportamenti“. Aggiunge poi: “Quello che preoccupa è che non si sente una voce che chieda di smettere di fare la guerra agli arbitri. Oggi gli arbitri vanno ad arbitrare una guerra, ci vorrebbe qualcuno che dicesse ‘diamoci una regolata’. Ma non ci sentiamo indifesi. C’è un regolamento e ci difendiamo con quello”.

Sul suo predecessore dice: “Il cambio designatore è dovuto all’applicazione del regolamento, che non consente di stare più di quattro anni. Braschi ha fatto un buon lavoro in mezzo a tante difficoltà, ha fatto crescere un mondo arbitrale da rifondare, ha evidenziato la crescita giovani. Anche noi abbiamo il nostro mercato, quando sarà il momento il comitato nazionale deciderà i nuovi allenatori”; mentre su chi gli chiede di dimettersi risponde: “Non devo rispondere a nessuno, né rendere conto delle opinioni. Io rispetto quelle degli altri, gli altri rispettino le mie. Starò al mio posto finché quando il regolamento lo consente e finché i presidenti di sezione e i delegati mi eleggeranno”.

Infine una battuta sul Mondiale e la classe arbitrale che ci rappresenterà: “Saremo ai Mondiali con la nostra squadra rappresentata da Rizzoli, spiace che per regolamento ci sia un solo arbitro per paese ma ci saremo. Voglio fare un in bocca al lupo a tutti, sia ai giocatori che agli arbitri italiani”. 

 

 

 

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