Esclusiva-Massimo Mauro: “Messi più forte di Maradona? No! Il livello della Serie A si è abbassato”

Nel suo palmares due scudetti, con le maglie di Juventus (stagione 1985/86) e Napoli (stagione 1989/90), una coppa intercontinentale con la maglia della Vecchia Signora nel 1985 ed una supercoppa italiana vinta ancora con gli azzurri nel 1990.

Massimo Mauro ai tempi dell'Udinese
Nella sua lunga carriera in Serie A, condita da 307 presenze e 14 gol, ha giocato al fianco di campioni del calibro di Zico, Platini e Maradona, esperienza sulla quale ha scritto un libro autobiografico dal titolo Ho giocato con tre geni. Poi, nel 1993, a soli 31 anni, l’improvviso ritiro dalla carriera professionistica iniziata il 27 aprile 1980, giorno dell’esordio nella massima serie italiana con la maglia della squadra della sua città, il Catanzaro. Stiamo parlando di Massimo Mauro, classe ’62, ex calciatore, dirigente sportivo, politico, attualmente commentatore sportivo per Sky Italia, opinionista di Repubblica con la rubrica Visti dall’ala, nonché cofondatore e vice-presidente della Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport, raggiunto in esclusiva dalla redazione di Soccer Magazine per una chiacchierata a tutto tondo sul mondo del calcio e non solo.

 

Partiamo dalla Fondazione Vialli-Mauro: come è nata l’iniziativa, quali sono i risultati raggiunti ad oggi e quali le prossime iniziative in programma?
Con Gianluca l’idea è nata all’incirca durante la stagione 2002-2003. Era un periodo, quello, durante il quale vuoi per un motivo vuoi per un altro, ci siamo trovati “disoccupati” ed abbiamo capito che potevamo utilizzare il nostro tempo e riversare le nostre energie in qualche cosa di utile per la salute delle persone, prendendo esempio dai paesi anglosassoni dove molti sono gli sportivi che svolgono attività di beneficenza. Ci mettemmo in moto e così nel 2004 è nata la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport. Si tratta di una ONLUS senza alcun scopo di lucro il cui scopo è perseguire finalità di solidarietà sociale nei settori della ricerca scientifica nel campo dei tumori e della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e della cura degli stessi nonché attività di beneficenza a favore di giovani meritevoli in condizioni disagiate, malati e bisognosi. Numerose sono le iniziative che abbiamo intrapreso in questi anni e che ci hanno consentito di raggiungere risultati ragguardevoli. Tuttavia, la strada è ancora lunga e c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo colgo l’occasione per invitarvi a visitare il sito della Fondazione e scoprire e prendere parte alle prossime iniziative.

 

Tornando ai suoi giorni da calciatore, il ricordo più bello e quello più brutto legati alla sua carriera?
Il ricordo più bello senza dubbio il mio primo gol in serie A, soprattutto perché fu con la maglia della squadra della mia città. Catanzaro-Milan 3-0. Era il primo novembre 1981, quel giorno stavamo facendo una grande prestazione ed eravamo sopra di due gol ad un quarto d’ora dalla fine. Ricordo che ricevetti palla da Sabato e dopo aver corso per tutta la metà campo avversaria dribblai il loro portiere, Piotti, e appoggiai la palla in rete. Fu un’emozione incredibile. Il momento peggiore invece fu l’agguato che subimmo a Soccavo, il centro sportivo del Napoli, nel 1993 da parte di tifosi napoletani o meglio delinquenti con spranghe e bastoni”.

 

Lei ha giocato con Zico, Platini e soprattutto con Diego Armando Maradona. Pensa che Messi possa essere considerato realmente l’erede del Pibe de Oro o che per qualche aspetto Maradona sia ancora ad un livello superiore?
Messi è sicuramente il più forte giocatore al mondo attualmente in attività. Ma più forte di Maradona no. Diego aveva una personalità che Messi non ha e poi il giocatore del Barcellona, almeno fino ad ora, ha dimostrato di non riuscire a giocare con un grande centravanti accanto. E questo è un limite”.

 

Crede che il campionato italiano negli ultimi anni abbia realmente perso qualcosa nei confronti della Liga e della Premier League o che la differenza possa risiedere prettamente nell’esasperazione tattica della Serie A che va a discapito dello spettacolo?
Una frase fatta ma sempre attuale è: non ci sono più i giocatori di una volta. Il livello tecnico si è abbassato notevolmente. Stoppare e controllare la palla e dribblare è diventato superfluo. Adesso basta correre e picchiare. Abbiamo perso tantissimo dal punto di vista tecnico. E poi i giocatori più forti dicono che non sopportano che finita la partita si rischi continuamente di essere insultati ed aggrediti da tifosi di squadre avversarie. Per questo spesso preferiscono la Spagna, l’Inghilterra ed anche la Germania al nostro campionato”.

 

Se oggi fosse ancora in attività, in quale squadra del campionato italiano le piacerebbe giocare?
La scelta è dettata dal cuore: Juventus, Napoli o Genoa”.

 

Previsione sui verdetti del campionato in corso: chi vede favorito per scudetto, Champions e lotta retrocessione?
Per lo scudetto credo che i rossoneri di quest’anno siano ancora superiori alla Juventus, per cui dico Milan. Per la lotta Champions vedo in vantaggio il Napoli mentre per la retrocessione, Cesena e Novara sono in una situazione difficilmente recuperabile ed aggiungo il Lecce”.

 

Quale pensa sia stato il problema dell’Inter in questa stagione?:
Ritengo sia stata la poca chiarezza da parte della società su quale proposta tecnica affidare all’allenatore”.

 

Vede tra i calciatori in attività qualcuno che le ricorda il Mauro giocatore?
Francamente, non mi pare. Io sapevo stoppare e passare la palla. I giocatori di oggi corrono..”.

 

Se le chiedessi di confrontare il suo calcio rispetto a quello attuale, quale aggettivo utilizzerebbe tra diverso, migliore e peggiore?
Dico migliore il mio per valori tecnici. A quei tempi c’erano giocatori del calibro di Giordano, Pruzzo, Bruno Conti, Causio, Careca, Platini, Maradona, Zico, Van Basten, Gullit, Rummenigge, Matthaus, Giannini e mi fermo qui perché la lista sarebbe ancora molto lunga”.

 

Quanto è difficile per un giocatore appendere gli scarpini al chiodo?
Il tempo è inarrestabile…e chi non lo capisce è fottuto!”.

 

Cosa le manca di più dei suoi giorni da calciatore?
Direi l’adrenalina prima della partita. Solo quello”.

 

Calciatore, politico, dirigente sportivo, fondatore e vice-presidente della Fondazione Vialli-Mauro, opinionista sportivo su Sky e Repubblica: cosa farà Massimo Mauro da grande?Qualsiasi cosa sarà, continuerò comunque a fare tutto con onesta intellettuale, “divertendomi” e senza invadere lo spazio e la vita degli altri”.
 
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