Esperienza da incubo al Chelsea, al Milan per tornare a sorridere: riuscirà Torres a risorgere?

Un Mondiale, due Europei, una Champions League, un’Europa League, una Coppa d’Inghilterra. I titoli in bacheca vinti in carriera da Fernando Torres fanno invidia almeno a metà dei calciatori professionisti ancora in attività. Eppure lo spagnolo, 30 anni compiuti a marzo, sbarca a Milano con l’appellativo di scommessa tutta da verificare.

Torres
Fonte: The Sport Review

Un talento da rivalutare, una meteora da far riapparire al più presto. Classe cristallina e fiuto del gol. Era considerato uno dei migliori attaccanti al Mondo, sapeva fare tutto e lo sapeva fare come pochi. Ha entusiasmato gli amanti del pallone, ma lo ha fatto per troppo poco tempo. Dal 2000 al 2011, Fernando Torres ha segnato valanghe di gol con le maglie di Atletico Madrid e Liverpool. Titolare della Nazionale più forte di tutti i tempi, ha trionfato agli Europei nel 2008, decisivo nella finale di Vienna. Ha vinto un Mondiale, nel 2010, quindi ancora un Europeo, due anni più tardi, segnando ancora in finale, contro l’Italia di Cesare Prandelli. La stella Torres eclissa presto, dicevamo. Per 50 milioni di sterline, nel gennaio del 2011, Torres passa al Chelsea. E’ l’inizio del declino. Conclude la stagione con una sola rete all’attivo, iniziano a sorgere i primi dubbi sul suo conto. Nelle tre stagioni successive con i Blues, Torres non raggiunge mai la doppia cifra. Gli allenatori che si susseguono in panchina perdono la pazienza, lui finisce ai margini della squadra e si spegne, lentamente. Dopo qualche gol occasionale sembra vicino alla rinascita, ma è solo un’illusione. Come nell’aprile del 2012, quando al Campo Nou congela la semifinale con il Barcellona a favore dei suoi, che volano in finale dove trionferanno in casa del Bayern. O come nell’agosto dello scorso anno, quando con una sua rete aprì le marcature nella finale di Supercoppa Europea, poi persa ai rigori, contro il Bayern Monaco. Fernando Torres riparte oggi dall’Italia, da una squadra che, come il suo nuovo attaccante, ha perso per strada prestigio e gloria. Nel 4-3-3 che ha in mente Filippo Inzaghi, Torres rivestirà il ruolo di prima punta. Ai suoi lati El Shaarawy e Menez, esterni veloci ed imprevedibili con i quali dovrà presto imparare a convivere. Gol e sorrisi, è la richiesta del Milan. Sostituire degnamente Mario Balotelli non sarà impresa difficile. Ben più arduo sarà ritornare il Torres di un tempo, quello che nel 2008 con un gol in girata al volo a San Siro eliminò l’Inter dagli ottavi di Champions e già fece innamorare i tifosi rossoneri.

Fabio Tarantino

Fabio Tarantino

Giornalista, nato a Napoli il 19/02/1991

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy