Il rinnovo di De Rossi: la storia che non si ripete

Inaspettato. Ma allo stesso tempo piacevole.
È stato forse il rinnovo più atteso e sudato quello di Daniele De Rossi, protagonista scomodo di una telenovela che durava da tanto, troppo tempo nell’ambiente giallorosso.

Danilo Rossetti

Ufficializzato dalla stoccata di Franco Baldini nel post-partita con l’Inter, il rinnovo (del quale ancora non sono stati resi pubblici i particolari) conferma le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato Fenucci, secondo le quali “si stava lavorando per il rinnovo” già da tempo.

Gennaio, mese cruciale per i rinnovi di contratto, non aveva dato segnali di miglioramento per un’intesa tra De Rossi e la società che sembrava non arrivare. I fantasmi di una sua partenza per l’Inghilterra (come fu, a suo tempo, per Alberto Aquilani) stavano per privare la Roma del suo Capitan Futuro. Il solo, dopo Francesco Totti, capace di rappresentare la Roma e la sua tifoseria.

Il problema all’adduttore dopo la trasferta di Catania, la diffida e la conseguente assenza dal campo per le tre partite successive avevano infittito ancor di più la vicenda legata al contratto, rievocando alle menti giallorosse il caso Mexès, protagonista (o vittima?) di un mancato rinnovo e di un addio più amaro che intenzionale.

Poi i primi segnali. Prima ironici, con lo sketch su La7 insieme al blogger giallorosso Zoro, improvvisatosi tassista con Daniele a bordo (va be’ dai, alla fine resto qua”), poi più seri, ad iniziare dalla dichiarazione del Capitano (“so che vuole restare”) e da parte della dirigenza e dell’allenatore, entrambi convinti dell’importanza di De Rossi nel progetto.

Eppure, nonostante tutto, Roma oggi festeggia il rinnovo di quella che, dopo Totti e Del Piero, potrebbe rimanere l’ultima, vera bandiera del calcio italiano.

Daniele De Rossi è un giocatore della Roma, lo sarà per altri cinque anni e chissà per quanti altri ancora.
E non è solo una vittoria per la Roma, è una vittoria di Roma e del calcio italiano in grado, per una volta, di non farsi sfuggire la classe di un giovane talento romano fino al midollo, ma soprattutto italiano.

 

 

8 pensieri riguardo “Il rinnovo di De Rossi: la storia che non si ripete

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    6 Feb 2012 in 00:06
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    Ma quale bandiera. A 6 milioni l’anno anche io (seppur laziale) andrei a fare la “bandiera” alla roma.

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    6 Feb 2012 in 01:37
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    Un articolo scadente,scritto male,con egocentrismo e una presunta padronanza linguistica.Sicuramente è un giovane a scrivere,va ridimensionato.
    Sempre se quello del giornalista è il mestiere su cui,sta provando a porre basi.

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      6 Feb 2012 in 01:53
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      Grazie per la critica, Giovanni.
      Cercherò di seguire i tuoi consigli.

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        6 Feb 2012 in 02:15
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        Fallo per te Riccardo io non sono nessuno.
        Probabilmente ho più anni di te e un po di esperienza “sul groppone” la posseggo.
        Migliorare è una sfida quotidiana meravigliosa ma ardua.
        Un grande augurio!

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    6 Feb 2012 in 02:02
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    Abbiamo il commento di un premio Nobel per la Letteratura, è evidente.
    guardate che uso magistrale della virgola.
    ” il mestiere su cui,sta provando a porre basi”.
    è evidente, Riccardo, che la tua padronanza linguistica debba essere ridimensionata dinanzi a cotale destrezza nel fascinoso mondo dell’interpunzione.

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    6 Feb 2012 in 02:29
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    A chiudere: quella dello spazio dopo la virgola è una formalità che non ho rispettato intenzionalmente, ma penso tu sia troppo intelligente per non capirne il perchè…di nuovo tanti auguri Riccardo.

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    7 Feb 2012 in 12:51
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    Penso che sia scritto veramente bene. Tranne la troppa enfasi, si capisce troppo che tifi roma. Comunque sia, de rossi non è giovane, e come fa notare l’ottimo Luca, con quei soldi, trovi bandiere di tutti i tipi e di tutti i colori.

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