Inter, Zanetti racconta: “I gol più belli? Quelli contro Lazio e Roma e con la Selecciòn”

Bella intervista rilasciata da Javier Zanetti alla tv argentina Tyc Sports in cui il Capitano ha voluto soffermarsi sui gol più belli della sua carriera e sugli assist che lo hanno reso famoso.

Fonte: inter.it
Fonte: inter.it

Tra i gol più importanti della sua carriera, al terzo posto si colloca quello segnato a San Siro contro la Roma allo scadere del secondo tempo: Ho fatto pochi gol, però belli e importanti. Nel mio personale podio, il terzo è quello contro la Roma che ci ha permesso di vincere lo scudetto. Perché se la Roma ci avesse battuti in quella partita, come stava facendo, dato che era in vantaggio fino a 2 minuti dal termine e in vantaggio di un uomo, ci avrebbe superato in classifica rendendo più complicata la corsa scudetto. Mancavano due minuti e ho realizzato un gol che ci ha permesso di pareggiare la partita. La palla si stava abbassando e l’ho tirata fra Totti e Perrotta”.

Sul secondo e sul primo gradino del podio ci sono, invece, rispettivamente il gol contro la Lazio, sempre in maglia neroazzurra e quello siglato con l’Argentina al Mondiale di Francia ’98: “Era una partita davvero importante e sentivamo la pressione della gara. Fu un bellissimo gol da fuori area, sempre di destro. Mentre il più bello fu quello con l’Argentina nel Mondiale in Francia. Altra partita molto importante, per me e la Selecciòn, dato che quella gara ci poteva portare ai quarti di finale. Quella giocata, nello specifico, era stata studiata, ma mai in tre anni l’avevamo tramutata in gol, e, cosa più importante, era studiata per Ortega e non per me. Il merito di quel gol è tutto di Veron che scelse me invece di Batistuta, che era lì di fianco a me”.

Non solo gol però, anche gli assist e le giocate sono importanti e Pupi ne ricorda soprattutto uno con affetto: Quella contro il Bayer Leverkusen a San Siro fu la più bella in assoluto. Proteggo la palla e salto di 3/4 giocatori tedeschi di seguito. Assist? Beh, quello che mi ha reso famoso: quello con il Banfield a Radaelli. La gente mi chiese perché non avessi segnato io e la mia rispista fu sempre che Radaelli era meglio piazzato. In realtà pensavo: ‘Sai che disastro se non facevo gol?’ “.

Giocatore rapir,  famoso per le sue cavalcate lungo la fascia, fermarlo era difficile e, spesso l’unico modo era ricorrere ai falli di cui Zanetti ricorda il peggiore: Fu sempre nel mondiale del 1998, contro la Giamaica. Un vero e proprio armadio di due metri e mezzo di cui non mi ricordo il nome, mi rifilò una ginocchiata sul fianco che, solo se ci penso, mi fa ancora male. Nonostante la botta riuscii a terminare la partita, ma solo perché ero caldo. Fu un colpo durissimo”.

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