“Io sto con Andreazzoli”

“Io sto con Zeman”, questo era lo striscione che impazzava le prime giornate del campionato odierno sulle gradinate dell’Olimpico, fuori ai cancelli di Trigoria, prima di ogni allenamento. Adesso, diamo vita ad una suggestione: se lo striscione, tirato fuori dal cassetto, rispolverato, diventasse “io sto con Andreazzoli”? Facile, banale, oppure innovativo? Partendo da qui, ripercorriamo il momento romanista.

Scepo13, Wikipedia
Scepo13, Wikipedia

L’ennesima stagione si appresta a terminare, una finale di Coppa Italia da giocare, sullo sfondo un altro anno di transizione. Attenzione: malgrado tutto, vale a dire il cambio di allenatore in corso d’opera, una squadra competitiva che, con Zeman, in più di un’occasione sembrava essere spaccata e alcuni pilastri che non hanno reso come avrebbero dovuto (vedi De Rossi), la Roma ha l’opportunità di chiudere in crescita e ristabilire la supremazia cittadina. I giallorossi ora sono al quinto posto, a sette punti dal Milan. Terzo. Dovesse finire così il campionato (senza contare una possibile vittoria nella Tim Cup), la Roma avrebbe fatto comunque meglio delle annate precedenti; un sesto ed un settimo posto, arrivando dietro i rivali di sempre: la Lazio.
A questo punto, torna di moda la domanda: e Andreazzoli? Sì, perché per molti ha già la valigia in mano. E’ già stato specificato che non ci sarà nella prossima stagione ed è partito il toto-nomi: Mazzarri, Spalletti, Allegri, Blanc e Pioli. Tutti pronti a sedere su quella panchina, a tinte giallorosse, l’anno prossimo. Ripartire è quello che si aspettano tutti, società e tifosi, con qualcosa di concreto. Quindi, riproporre lo striscione zemaniano e metterci sopra il nome di Andreazzoli, vorrebbe dire riprendere da quanto di buono si è fatto quest’anno travagliato che, grazie all’umiltà e al lavoro di un uomo che conosce la città, la squadra e tutto quello che ne consegue, può ancora regalare soddisfazioni inaspettate. Il gioco c’è, il collettivo anche, i nuovi acquisti potrebbero celarsi dietro l’epifania di De Rossi, il recupero totale di Mattia Destro e il mantenimento di pedine fondamentali come Marquinhos.

Fonte: http://www.inter.it
Fonte: http://www.inter.it

Questa squadra per il prossimo anno, volendo, avrebbe già tutto. Anche l’allenatore. Competitivi e vincenti lo si diventa solo se si dispone di un qualcosa che non si compra nelle sessioni di mercato: l’audacia. Essere audaci nel dare fiducia ad un uomo, assistere ad un lavoro continuo fatto da un tecnico già dato per partente. Un allenatore che ha portato risultati, quando tutto sembrava perso. Non occorre necessariamente congedare qualcuno solo perché ha l’etichetta di traghettatore cucita addosso. La vicenda Montella insegna. Come si dice: i pastori hanno fatto l’arca, i professionisti il Titanic. Prima di puntare al nome nuovo, sarebbe bene dare un’occhiata agli scarti, magari ti ritrovi con un Andreazzoli in più e meno preoccupazioni. Ecco perché quel vecchio striscione può tornare utile e, persino, essere migliore con nomi “meno Allegri”, chi lo sa … Intanto resta un’ idea che stuzzica la mente, magari ci pensa anche la società. “Io sto con Andreazzoli”, non suona poi così male.

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