Juventus, Antonio Conte: “Io ci credo!”

Antonio Conte interviene così nella conferenza stampa alla vigilia di Novara-Juventus, partita valevole per la 35° giornata di campionato:

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Io ci credo ed è giusto crederci – continua il tecnico -visto che siamo arrivati a questo punto ed era impensabile a inizio stagione. Ora però siamo nelle condizioni di scrivere una pagina storica e sta a noi farlo. Se ci riusciremo sarà straordinario, se non ci riusciremo avremo posto delle basi importanti per il futuro“.

Conte, giustamente, usa ancora il condizionale e d’altronde nel calcio si sa, tutto può succedere. Nonostante la marcia della Juventus pare inarrestabile e nonostante i bianconeri giochino il miglior calcio in Italia, Conte mantiene i piedi per terra: “Leggo celebrazioni continue, si parla di scudetto già vinto: vinto cosa? Mancano quattro partite e dovremo sudarcele tutte. Se qualcuno pensa di festeggiare in anticipo, ha trovato la persona sbagliata. Qui ci sono due squadre in lotta: una, a inizio anno, era la favorita e l’altra una delle outsider. Quando ero calciatore tante volte non partivamo favoriti, ma poi vincevamo noi. Finora però non si è vinto nulla. Ora siamo qui a giocarcela, ma le valutazioni andranno fatte dopo che avremo qualcosa in mano. Anche perché se no si passa in un attimo dall’essere eroi a… non fatemelo dire“.

Vittoria o non vittoria, la Juventus quest’anno ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno, nemmeno al Milan: “Io ho sempre parlato del loro organico definendolo superiore al nostro, ma ora come organizzazione di squadra siamo quantomeno alla pari“.

La Juventus incontrerà il Novara invischiato nei bassifondi della classifica ma Antonio Conte non ammette cali di concentrazione da parte dei suoi ragazzi: “Il nostro processo di crescita è avvenuto molto in fretta, perché ci siamo trovati in diverse situazioni a dover rincorrere, a sorpassare, a mantenere il vantaggio. Credo che ora questo gruppo abbia la maturità per non farsi distrarre da niente e da nessuno. Incontreremo il Novara e anche se non riuscirà a salvarsi, merita i complimenti, perché è un esempio come squadra, società, allenatore e tifosi. Lo scorso anno aveva un’idea di gioco ed è stata promossa, esprimendo un gran bel calcio e anche il Serie A ha voluto giocare. Ha incontrato le sue difficoltà, ma ha mantenuto la sua idea e la sua identità. Rispetto alla partita di Cesena, dove abbiamo trovato una formazione votata esclusivamente all’aspetto difensivo, troveremo una squadra che cercherà di fare la propria partita. Faranno di tutto per metterci i bastoni tra le ruote, ma se dovremo fermarci dovrà essere per meriti altrui, non per mancanze nostre“.

Per quanto riguarda la formazione che scenderà in campo al “Piola”, Conte ha qualche dubbio in attacco: “Devo valutare le condizioni di Quagliarella, che aveva un problema all’adduttore, e di Del Piero che, essendo affaticato, ieri non si è allenato con noi. E’ un momento topico e prima di fare delle scelte voglio parlare bene con tutti i calciatori. Spendiamo molto anche a livello nervoso, non solo fisico, e conterà molto quanto mi diranno i ragazzi. Se staranno bene non ci saranno molte sostituzioni rispetto a Cesena“.

In tribuna, a Novara, ci saranno anche due bandiere del calcio bianconero, Michel Platini e Giampiero Boniperti: “Cercheremo di fare bella figura davanti ai loro occhi, soprattutto davanti a quelli di Platini che, al contrario del Presidentissimo Boniperti, non ci ha ancora visto giocare“.

L’ultimo pensiero infine è per il divorzio tra Pep Guardiola e il Barcellona: “Non so se si fermerà solo per un anno. Lo capisco, perché questo calcio ti assorbe totalmente, ti prosciuga. Le vie per fare l’allenatore sono due: o fai il gestore, e allora campi 20 anni, o decidi di allenare davvero, di studiare, di migliorarti, di lavorare ogni giorno. Il suo Barcellona è stato un esempio cui dobbiamo tendere tutti. Esiste poi un’altra strada, quella della fase difensiva,. Certo, è molto più semplice, ma chi la segue non sarà mai un esempio“.

 

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