L’Italia, il paese dove allenare per anni una squadra diventa una missione impossibile

Pensando che delle venti squadre di Serie A, solo 2 allenatori (Mazzarri e Tesser) allenano da più di 2 anni la stessa formazione, potremmo definire tempi ormai dimenticati quelli di Trapattoni che per 10 anni consecutivi si è seduto sulla panchina della Juventus, oppure, quelli di Carletto Ancelotti, che ha guidato il Milan per ben 8 anni.

Fonte: Fotopedia-AtilaTheHun on Flickr

Risultati, in questa parola si può racchiudere questa tendenza tutta italiana, basti pensare al fatto che sono ben 11 le squadre che hanno un nuovo tecnico per la stagione appena cominciata. Senza dimenticare che Cagliari e Palermo hanno addirittura cambiato tecnico prima dell’inizio del campionato.

Una tendenza tutta italiana, come detto: basti fare un giro nei maggiori campionati europei per rendersene conto.
Il paese dove l’ansia da prestazione, è quasi nulla è l’Inghilterra, qui ci sono 2 casi che noi italiani potremmo definire clamorosi.
Sir Alex Ferguson, è da ben 25 anni l’allenatore/manager del Manchester United, e al sol pensiero che un giorno il tecnico possa lasciare, i dirigenti dei reds già tremano. L’altro caso è quello di Arsène Wenger, da ben 15 anni sulla panchina dell’Arsenal, non tutti fantastici, basti pensare che non vince un campionato dal 2004.
Vista così questa tendenza sembrerebbe soprattutto dei grandi club, invece non è cosi. Sempre in Inghilterra anche squadre di non primissima fascia, vanno in questa direzione, basti pensare a Moyes tecnico dell’Everton dal 2002, o a Mick McCarthy allenatore del Wolverhampton dal 2006, così come Tony Pulis dello Stoke City che allena la stessa squadra da 5 anni.

Trasferiamoci in Germania, e qui troviamo Schaaf del Wender Bremen, da ben 12 anni in prima squadra, dopo aver fatto la trafila nelle giovanili. In 12 anni Schaaf ha vinto una sola Bundesliga nel lontano 2004. Da citare anche Klopp, allenatore del Borussia Dortmund dal 2008.

In Francia, invece, troviamo Christian Gourcuff, padre dell’ex giocatore del Milan, che allena da 8 anni il modesto Lorient. In terra transalpina ci sono altri casi, tra cui quello di Casanova, che allena il Tolosa dal 2008.

In Spagna la tendenza è meno evidente, ma è da segnalare senz’altro Manuel Manolo Preciado che allena da 5 anni lo Sporting Gijón. Chiudiamo con Guardiola, per chi non lo sapesse, allenatore del Barcellona dal 2008 ed Emery anche esso dal 2008 sulla panchina del Valencia.

Si parla spesso della crisi del calcio italiano, soprattutto quando le nostre squadre sono impegnate in Europa, si da la colpa al non puntare sui giovani, agli stati di proprietà, alla miglior fiscalità degli altri paesi, tutto vero, ma dal quadro che vi abbiamo mostrato, emerge un altro fattore, quello della progettualità, del credere in una persona al di là del risultato immediato.

“Non è un paese per vecchi” è un titolo di un film, parafrasandolo potremmo riportare questo titolo al calcio italiano: “Non è un paese per allenatori”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy