Luis Enrique: “E’ stato bellissimo allenare la Roma, vado via perchè sono molto stanco”

Ultima conferenza stampa di Luis Enrique da allenatore della Roma.

fonte: Danilo Rossetti

L’asturiano ha iniziato con un piccolo intervento in cui ha spiegato le motivazioni del suo addio: “Me ne vado perché sono molto stanco, ho dato il 100% in questa stagione. So che non mi basterà l’estate per recuperare e quindi non posso darla alla squadra. Il prossimo anno non allenerò sicuro. Sono molto passionale, è stata un’avventura, voi l’avete chiamata progetto, parola di cui siamo stanchi. Per me è stata un’avventura bellissima, ho speso tutta la mia energia. Contano i risultati, ma per me non è stata una stagione molto brutta. Questa squadra per me è migliorata tantissimo, non per i risultati ma per l’impegno dei ragazzi che ringrazio sempre e li ringrazio oggi nel mio ultimo giorno pubblico. Si sono messi dentro quello che io pensavo. Sicuramente dei tifosi non hanno capito quel che faccio, ma penso di essere onesto con me stesso per primo, poi con società giocatori e tifosi. Ho detto fin dall’inizio che se non posso essere d’aiuto alla squadra me ne vado. Questo tifo, che si è comportato in modo fedelissimo, è importante per squadra e società. Auguro che marcino insieme, auguro un cammino pieno di successi, auguro che diventi una squadra davvero. Non ho nessun rimprovero da fare a nessuno. Se ho fatto qualche sbaglio, chiedo scusa, a volte uno ha la sua personalità, ma continuo a essere convinto che in Italia si possa giocare un bel calcio. Continuo a preferire il calcio all’attacco, anche se non vi preoccupate migliorerò la fase difensiva. Però è stato bellissimo, un grande orgoglio essere l’allenatore della Roma. Grazie di tutto.” Poi, incalzato dalle domande dei giornalisti ha aggiunto: “Ho commesso tanti errori, ogni partita cercavo di avvicinare i ragazzi nel modo migliore, poi loro hanno la loro personalità e devono interpretare i movimenti. Quando uno gioca è tutto diverso. Ho provato a facilitare il loro lavoro. Ci sono tante cose da migliorare. Sono talmente competitivo che ogni sconfitta è stata un dispiacere enorme, io voglio vincere ogni partita e ogni allenamento. “Ho parlato così tanto di Francesco (Totti, ndr) che me ne sto innamorando, mia moglie è gelosa. E’ stato molto speciale, dall’inizio ho avuto una bellissima sensazione con lui. A inizio allenamento dopo un esclusione gli ho detto che non avevo nessunissima guerra con lui, anzi. E’ stato un piacere con Francesco, è un campione. Rimarrò qua a Roma 3-4 mesi in più per conoscere la città, non ho nessuna paura. Il tifo l’ho visto sempre fiducioso, tante volte non gli piace quello che vede, ma il mio problema è solo di stanchezza. Non penso di recuperare la forza questa estate. Per me questo lavoro è una passione, forse devo pensare in un modo diverso ma sono fatto così ma preferisco un anno così intenso piuttosto che tre piano piano.” Infine, un cenno sul nuovo tecnico e di un suo ipotetico futuro nel calcio italiano: Non so chi sarà il prossimo allenatore, ma avrà la sua idea e se potrò aiutare la Roma sarà bellissimo. Non mi preoccupa se si parlerà di me, voglio che si dia al prossimo allenatore lo stesso appoggio che è stato dato a me. Mi piace tantissimo l’Italia. Non sarò ‘italianizzato’ sul piano calcistico, ma l’Italia mi piace, Roma tantissimo. Se può essere vincente il mio calcio qui? Sicuro che può esserlo, ma non ho nessun sentimento di vendetta. Riprovarci? Chi lo sa, meglio recuperare un pò.

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