Miguel Perez Cuesta, detto Michu: lo spagnolo che ha sfondato nel calcio inglese

Chi è Michu, l’ultimo acquisto del Napoli dell’era Benitez? In parecchi se lo saranno chiesti, e noi siamo pronti ad una risposta adeguata per aiutare gli appassionati nel tentativo di pronosticare l’andamento in campionato della squadra partenopea. La storia di Michu nel calcio che conta comincia al Rayo Vallecano, a seguito d’un’annata straordinaria che lo ha portato all’attenzione del mondo del pallone come uno dei migliori esordienti nella storia della Liga. Dopo quella stagione fantastica in Liga, il forte attaccante ha fatto il grande salto, passando in Premier League, dove ha messo in mostra ancor di più le sue grandi qualità. Il suo talento è sbocciato tardi, a circa 25 anni, dopo aver speso tante stagioni nelle categorie inferiori spagnole: prima a Oviedo, sua città natale, poi con la nobile decaduta Celta Vigo. L’anno della consacrazione, come dicevamo, è il 2011 col Rayo Vallecano: le 15 reti con la maglia della terza squadra di Madrid lo portano alla ribalta, considerando che lo spagnolo ha giocato da centrocampista quell’anno. Ed è proprio la grande duttilità, la capacità di adattarsi e l’impegno profuso che faranno apprezzare l’asturiano agli esperti del calcio.

Michu - Fonte: Benjamin Blackler, Wikipedia
Michu – Fonte: Benjamin Blackler, Wikipedia

Centrocampista/mezzapunta in patria, in Galles con lo Swansea agirà da prima punta, segnando ventidue goal in 43 partite (2012/13) e stupendo il mondo per la sua capacità di trasformarsi in così poco tempo. Da centravanti diventa dunque una sentenza per le difese avversarie: un gran sinistro, grande istinto nell’inserirsi negli spazi e un colpo di testa che non lascia scampo. Grazie anche al sostegno e ai dettami tattici impartitigli da una vecchia conoscenza del calcio italiano, Michael Laudrup, Michu diventa un giocatore capace di offendere ma anche di rappresentare la prima linea difensiva di una squadra, capace com’è di sacrificarsi, instancabile nel pressare le difese e i portatori di palla.

Il 2013/14 è stato, di contro, davvero sfortunato per lo spagnolo: parecchi infortuni lo hanno costretto a sedersi in tribuna per gran parte della stagione, permettendogli di scendere in capo solo 20 volte: presenze che lo spagnolo ha comunque condito con 6 reti. Lasciatosi alle spalle i problemi fisici, Michu s’è presentato al ritiro di Dimaro in gran forma: un gran colpo quindi per Bigon e De Laurentiis e un rinforzo capace di dare un po’ di riposo all’asse centrale dell’attacco napoletano (Hamsik-Higuain).

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