Milan: da Niang a Suso, un declino nel segno di un palo maledetto

Barcellona-Milan, 12 marzo 2014: al minuto 38’ le squadre sono sul parziale di 1-0 al Camp Nou dopo che i rossoneri avevano battuto i formidabili blaugrana in casa per 2-0. Una azione di rimessa lancia il giovanissimo Niang verso la porta dei padroni di casa e quel gol potrebbe portare il Milan in paradiso ed ai quarti di Champions.

Milan-Sampdoria, 12 aprile 2015: al minuto 82’ Suso inventa una magia spostando il pallone ed indirizzando il tiro verso il sette. Viviano è battuto e questo gol potrebbe permettere a Inzaghi e la sua squadra di cullare un insperato, sino a pochi giorni fa, sogno Europa League.

Sono passati 2 anni e un mese dall’ottavo di finale di Champions che i tifosi rossoneri ricorderanno, più che per il 2-0 inflitto al Barcellona in casa e che per la tremenda batosta derivante dal 4-0 del ritorno, per il palo colpito da Niang che avrebbe permesso al Milan di qualificarsi anche nonostante una sconfitta per 3-1 (avesse segnato il francese, si sarebbe infatti ripartiti dall’1-1). E proprio un altro palo ha spento i sogni europei della formazione milanista ieri, con il bel tiro di Suso respinto dal legno e che ha permesso alla Samp di Mihajlovic di conservare il pari.

Tanta acqua sotto i ponti è passata e numerose sono le differenze tra quel Milan (ancora protagonista della scena europea nonostante i numerosi e pesanti addii) e questo malconcio Diavolo che sgomita alla ricerca disperata di un sesto posto in campionato che vorrebbe dire Europa League.

Ma ancora una volta, un legno (nuovamente quello alla destra del portiere) ha stoppato sul nascere le velleità di un Milan che forse chiede (e chiedeva) troppo rispetto alle sue reali possibilità.