Napoli-Juventus: Hamsik, Tagliavento e la teoria del rigore

L’interrogativo che ha riguardato molti spettatori di Napoli-Juventus intorno al 14° minuto del match tra azzurri e bianconeri è stato il medesimo: “Era giusto far ripetere il calcio di rigore trasformato da Hamsik?”.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Evitando di entrare nel merito del regolamento sui tiri dal dischetto, invero ben poco condiviso dalla collettività, proviamo ad analizzare allora la questione da un punto di vista più astratto, quello della logica pura e secca.
Se si segna un goal direttamente su calcio di rigore, senza che esso venga respinto e ci sia la ribattuta di un terzo giocatore in rete, le posizioni di chi invade anzitempo l’area sono oggettivamente ininfluenti, al pari di quelle di chi in partita si trovi in fuorigioco ma non partecipi ad azioni che portano a delle marcature, di fatti (quasi) mai interrotte od invalidate. L’attuale regola prevede invece che il penalty vada ripetuto a prescindere qualora qualche calciatore entri nell’area di rigore prima dell’esecuzione, ed in Napoli-Juventus Tagliavento l’ha seguita alla lettera in occasione del primo tiro di Hamsik, anche se non è riuscito a fare altrettanto al momento del secondo, quando un bianconero ha commesso nuovamente la suddetta irregolarità senza ottenere nessuna sanzione. Gli azzurri hanno quindi conosciuto qualche minuto di timore nel primo tempo, riprendendo tuttavia in mano la partita evitando che quell’episodio potesse così condizionarli e risultare decisivo diventando oggetto di recriminazioni alla fine (eccezion fatta per De Laurentiis).
Hamsik è stato l’ultimo uomo sul campo a scoprire che la battuta dal dischetto andasse rieseguita, tornando al suo posto nel giro di pochi secondi ed arrivando così al nuovo momento clou mentalmente scarico: la concentrazione, di conseguenza, non solo non era la stessa di prima, ma non era nemmeno quella minima e necessaria per tirare adeguatamente un calcio di rigore. Il risultato è stato evidente e si è palesato davanti a tutti: lo slovacco ha calciato a freddo, senza nemmeno rimuginare troppo sulla direzione da assegnare al pallone, come testimonia la traiettoria anomala ottenuta poi dallo stesso. Se gli juventini volevano trarre vantaggio dalla loro prima invasione in area, seppur non sperando nella possibilità di una ripetizione del rigore, ci sono riusciti. Nel contempo, i partenopei che si erano prodotti nella stessa infrazione si sono sentiti beffati due volte, perchè anche a causa loro il penalty è stato ripetuto e quindi sbagliato. Ma non c’è qualcosa di anomalo in tutto ciò?
Se ad essere entrati in area sono stati giocatori di entrambe le formazioni, perchè decidere di far ribattere il rigore favorendo così una squadra piuttosto che un’altra? Senza considerare che nessuno degli “invasori”, come spiegato prima, abbia preso parte attivamente all’azione. Se il rigore fosse stato respinto da palo o portiere e qualcuno avvicinatosi anzitempo alla porta avesse spazzato via o ribattuto la palla dentro, allora il discorso sarebbe stato diverso: un rigore come quello di Napoli-Inter, ad esempio, era infatti oggettivamente irregolare. Con le norme vigenti, però, al momento di un penalty i calciatori della squadra avversaria potrebbero pensare di invadere sempre l’area, cosicchè l’esecuzione venga ripetuta in condizioni psicologiche peggiori da parte del rigorista di turno, come successo infatti ad Hamsik. Lasciamo stare il fatto che tanto i nostri arbitri non annulleranno forse mai più un rigore come quello di Napoli-Juve e che il caso di Tagliavento abbia costituito una rara eccezione: se il regolamento è sacro, valgono sempre anche le sue falle. I giocatori della squadra che tira il rigore che entrano troppo presto in area e che potrebbero eventualmente recuperare palla e segnare hanno infatti gli stessi vantaggi dei giocatori della formazione che invece subisce il rigore, i quali possono buttare via la sfera anticipando gli avversari.
La conclusione che deriva dalla nostra digressione è dunque la seguente: un calcio di rigore andrebbe ripetuto solo se non trasformato direttamente in goal. Non solo il criterio di fondo apparirebbe agli occhi di tutti più giusto, ma anche l’uniformità di giudizio dei vari direttori di gara ne potrebbe giovare, perchè il precetto sarebbe molto più semplice ed agevolerebbe quindi il lavoro dei fischietti che incorrerebbero molto di meno in errori marchiani. Per il momento, però, sembra che dovremo per forza accontentarci della regola attuale: rigore non è solo quando arbitro fischia, ma anche quando avversario invade.

11 pensieri riguardo “Napoli-Juventus: Hamsik, Tagliavento e la teoria del rigore

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    30 Nov 2011 in 06:49
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    Nel corso della moviola Premium, l’ex arbitro Graziano Cesari ha notato che il secondo goal della Juventus era da annullare: “Al centro dell’area Pepe ha spinto Maggio – ha detto Cesari – poi la palla è arrivata ad Estigarribia che l’ha messa dentro, ma per effetto del fallo subito dal difensore del Napoli – evidenzia AreaNapoli.it – era un goal da annullare”, ha concluso Cesari.

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    30 Nov 2011 in 07:29
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    Disamina faziosa al di là di ogni giustificazione. Napoli troppo piccolo anche sotto l’aspetto caratteriale per poter aspirare a qualcosa di importante nei prossimi 20 anni….

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    30 Nov 2011 in 08:58
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    gianni, non capisci un mazzapico, sei solo un cojone!!! Alla Juve è andata de lusso!! Sarebbe dovuta finire al max 4-2 (rigore da nn ripetere e fallo su maggio).

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    30 Nov 2011 in 10:31
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    Perchè nessuno dice che l’1-0 di hamsik è scandalosamente irregolare? voi dell’articolo non fate nemmeno un accenno alla presunta irregolarità di quel gol e questo è vergognoso! dire che hamsik al momento della battuta del calcio di punizione è in fuorigioco “passivo” mi sembra un’eresia! partecipa eccome all’azione e si avvantaggia sui difensori… Questo dovevate scriverlo ma non l’avete fatto! Qui l’arbitro ha interpretato bene vero??? Ma per favore…

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    30 Nov 2011 in 11:03
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    Piangete napoletani…come sempre colpa dell’arbitro.
    Il rigore lo ha sbagliato Hamsik, NON Tagliavento…

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      30 Nov 2011 in 23:27
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      Concordo in pieno,sembra quasi che il rigore non sia stato concesso.Se Hamsik lo sbaglia mica e’ colpa di Tagliavento!Miccoli anni fa alla Juve l’ha ripetuto tre volte,segnando tre volte!

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      1 Dic 2011 in 10:39
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      Tu hai sbagliato a nascere, soprattutto rubentino Vergognati

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    1 Dic 2011 in 00:15
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    Allora dico la mia da ex guardialinee…il rigore era da ripetere in quanto qualsiasi giocatore che entri nell’area influisce sulla concentrazione del portiere.I giocatori dovrebbero stare fermi dietro la linea degli 11 metri STOP!!!!.Riguardo entrare a posta per far ripetere il rigore in caso di segnatura ..anche questo non e’ possibile in quanto l’arbitro ha il dovere di ammonire l’eventuale azione di entrare nell’area!

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    2 Dic 2011 in 22:10
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    Evitando di entrare nel merito del regolamento sui tiri dal dischetto

    Che frase del cazzo è??? Si deve guardare il regolamento. PUNTO. Il problema è che bisogna applicarlo SEMPRE.

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    6 Dic 2011 in 17:59
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    invece l’interrogativo che tormenta me è se il goal di hamsik è regolare vista la deviazione della palla di un suo compagno con braccio colpevolmente alto.

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