Non basta un grande cuore azzurro: Napoli-Fiorentina 0-1

Dopo le delusioni europee e le conseguenti eliminazioni, Napoli e Fiorentina concedono un anticipo della finale di Coppa Italia che le vedrà affrontarsi a maggio all’Olimpico di Roma.

Fiorentina Fonte: ACF Fiorentina (violachannel.tv)
Fiorentina Fonte: ACF Fiorentina (violachannel.tv)

Oltre che dalla Coppa Italia e dalle disavventure in Europa League, le due protagoniste della sfida sono accomunate anche dallo stesso obiettivo in campionato: il terzo posto. Benitez sceglie Henrique dal primo minuto al posto di Fernandez con Insigne, Hamsik e Callejon alle spalle dell’onnipresente Higuain. Montella deve, invece, fare i conti con un’infermeria strapiena e con le squalifiche. Tra gli altri, spicca la presenza a centrocampo del giovanissimo Bakic. Pronti-via il Napoli prende immediatamente il pallino del gioco costruendo una fluida manovra con Jorginho ed Inler in mediana. La Fiorentina è, invece, irriconoscibile apparendo stanca e priva di qualsiasi motivazione anche per quanto i riguarda i suoi giocatori più significativi come Cuadrado e M.Gomez. Il Napoli prova ad approfittarne al 10° quando i 120 metri sulla diagonale Reina-Higuain rischiano di diventare letali per Neto. L’argentino, placcato da due difensori, fa rimbalzare il pallone e scocca un sinistro a mezz’altezza di rara bellezza. Dall’altra parte Neto si supera, riflesso da gatto e palla in corner. Il Napoli è di nuovo pericoloso al 21°, quando Insigne insiste per vie centrali sfondando la retroguardia viola e servendo un splendido pallone sulla sinistra per la conclusione di Hamsik; lo slovacco prova in diagonale di destro ma prende in pieno Neto che inchioda, ancora, il risultato sullo 0-0. Lo slovacco è la nota più cupa di questo primo tempo azzurro non dando il benchè minimo segnale di ripresa psicologica nell’anno, forse, più difficile della sua giovane carriera da calciatore. Al 37° un episodio determinante: in una delle poche sortite offensive della Fiorentina il pallone arriva al limite dell’area a Bakic che ha la sola porta di Reina davanti a se. Ghoulam interviene da dietro fallosamente e Tagliavento valuta l’intervento da ultimo uomo. Cartellino rosso e Napoli costretto a giocare in 10 uomini per tutto il resto della partita. Il primo tempo si spegne tra le meline difensive del Napoli che attende la pausa per rimodellare il suo gioco. Nella ripresa Benitez decide di lasciare tutto invariato con Callejon terzino destro chiamato alla doppia fase difensiva/offensiva. Il Napoli rientra in campo più motivato di prima e conduce la sfida ancora con tanta personalità. Montella, dall’altro canto, non riesce a dare un senso ad una Fiorentina con la testa decisamente tra le nuvole. Insigne, tra i migliori della ripresa, ci prova da calcio da fermo sia al 50° che al 54° andando, per entrambe le volte, non molto lontano dal palo destro della porta di Neto. Artefice di una partita di grandissimo sacrificio è Callejon risultando non solo efficace in fase difensiva ma ancora presente e pericoloso per la porta avversaria. Rivalutato da centrale anche il brasiliano Henrique sempre pronto a sventare i pericoli dalla porta di Reina. In una sola occasione il difensore si lascia soprendere da Matri, subentrato a Gomez infortunato (ancora il ginocchio per il tedesco in una stagione da cancellare), che di testa, solo davanti alla porta, appoggia clamorosamente fuori. Benitez a questo punto inserisce Mertens per Insigne. La sorte del belga, però, non è migliore di quella di Gomez. Al primo scatto verso la porta impatta con il piede di Savic e si procura un’eventuale distorsione che lo obbliga a lasciare subito il campo sostituito da Pandev. Sfortunatissimo l’esterno azzurro, in merito al quale si attendono notizie sull’entità dell infortunio. Benitez inserisce poi Bherami per uno stremato Higuain che, scontento del cambio, butta via bottiglietta e giubbino prima di sedersi in panchina. La partita pare, dunque, avviarsi su un pareggio a reti bianche quando la Fiorentina riesce a trovare quell’azione cercata per tutti i 90 minuti. Inserimento di Matri che provoca l’uscita di Reina, pallone appoggiato a Pasqual che serve di prima Joaquin in area. Lo spagnolo deve solo appoggiare di testa nella porta lasciata sguarnita e conquistare tre punti insperati per i ragazzi di Montella. Potremmo definire quella di stasera una sconfitta immeritata per i partenopei. La Fiorentina non è mai entrata in partita, subendo fortemente l’intensità del gioco azzurro fino all’espulsione di Ghoulam ed arrancando nonostante la superiorità numerica nel resto della gara. Ma il calcio, come ben sappiamo, è fatto di episodi dettati anche dalla buona o cattiva sorte. Dal canto suo, il Napoli non ha molto da rimproverarsi. Ritrovarsi in inferiorità numerica con più di mezza gara davanti e sfoderare una prestazione di personalità e buon gioco non era un atteggiamento che ci aspettavamo dal Napoli delle ultime settimane. Guardando oltre la sconfitta, oggi il Napoli ha ritrovato, forse, la sua anima combattiva. Con la Roma sempre più lontana, però, ormai l’obiettivo reale è il terzo posto in campionato.

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