Numeri di italiani, giovani e tasso tecnico: ecco cosa è cambiato – Parte uno –

Si è analizzato, con l’aiuto di tre variabili, le tendenze delle formazioni di A rispetto all’ anno precedente.

Samir Handanovič, l’Inter dopo 6 anni ha cambiato il portiere titolare fonte foto: inter.it

Investimento sugli italiani, sui giovani e tasso tecnico sono i criteri con i quali è stata svolta l’analisi.

Si è poi diviso in quattro “categorie” le 20 società al via nella massima serie:

  • Per lo scudetto
  • Per le coppe europee
  • Metà classifica
  • Per la salvezza

 

Qui di seguito vengono citate le quattro pretendenti allo titolo, naturalmente secondo l’analisi attuata.

A seguire nei prossimi articoli le altre tre categorie.

 

 

 

Juventus

Investimento sugli italiani: la base era già ottima. L’investimento è stato più basso dell’anno scorso poiché sono arrivati Isla, Asamoah e, per contro, è arrivato soltanto Giovinco di italiano, aspettando il top player che, se arriverà, non sarà italiano.

Nella squadra tipo dell’anno scorso, vi erano otto giocatori italiani, mentre quest’anno sono sette. Sono evidentemente numeri molto alti.

Investimento sui giovani: importantissimo.

Mauricio Isla è nato nel 1988, Giovinco è dell’86, Asamoah è nato anch’esso nel 1988. E’ stato girato in prestito Leali ma è stato cosi deciso per farlo giocare e crescere. E’ una scelta che sembra essere più che ragionevole. Ovviamente, è stata mantenuta tutta la struttura giovane già affermatasi l’anno precedente.

Tasso tecnico: Se è vero che è partito Del Piero (che non era impiegabile in modo costante e assiduo), bisogna ricordare che sono arrivati i tre acquisti sopra menzionati. Questi tre, più l’eventuale top player, sono sufficienti per sentenziare che la Juventus è indubbiamente cresciuta dal punto di vista tecnico. Con i due ex Udinese il centrocampo si candida al migliore in assoluto della serie A, mentre Giovinco dà quella fantasia e quell’imprevedibilità che soltanto Vucinic sapeva fornire con continuità nella passata stagione.

Naturalmente il potenziamento tecnico pareva quasi obbligatorio vista la mole di impegni più importante rispetto all’anno scorso.

 

La Juventus rientra inevitabilmente nella categoria delle favorite allo scudetto per l’insieme delle variabili considerate e perché non vi sono dubbi sulla forza d’insieme della Vecchia Signora.

 

Inter

Investimento sugli italiani: l’investimento in questi termini, da queste parti, è notoriamente molto basso, ma un piccolissimo passo avanti è stato fatto: puntare su un giocatore di classe come Cassano.

Nella squadra tipo dell’anno scorso (non considerando quindi Pazzini come titolare), vi era un unico giocatore italiano (Ranocchia), mentre quest’anno sono due.

E’ evidente che la crescita del movimento italiano all’interno dell’Internazionale fatica ad emergere. L’acquisto di Cassano non può essere considerato come un reale punto di partenza.

Possiamo ritenere basso, quasi inesistente, l’investimento della squadra di Moratti nei calciatori italiani.

Investimento sui giovani: ne avevamo già parlato in un nostro articolo.

Seppure non particolarmente svecchiata, da questo punto di vista i cambiamenti avvenuti quest’anno possono essere visti come un piccolo punto di partenza.

In porta si accomoda un ventottenne contro i 33 dell’ormai ex Julio Cesar, in difesa si accomoda un altro ventottenne (Silvestre). A centrocampo c’è Guarin, con 26 primavere sulle spalle. Anche Gargano, con i suoi 28 anni, fa tendere leggermente a ribasso l’età media interista.

Certo, con i giocatori appena citati e le loro rispettive età, non si può parlare di una rivoluzione anagrafica. Ma, con l’avanzamento degli anni, ci rendiamo conto che la conclusione delle carriere agonistiche dei giocatori si sta dilatando, indi per cui i calciatori di 27-28 anni possono essere considerati oramai nel pieno della loro maturazione tecnica e fisica piuttosto che in una prima fase calante.

Tasso tecnico: qui non sembrano esserci troppi dubbi. Gli arrivi di Cassano, Guarin, Gargano e Silvestre non possono trarre in inganno. L’Inter parte rinforzata e, a parere di chi scrive, può serenamente dare fastidio alla Juventus nell’operazione scudetto. Lo può fare perché la difesa è solida e oramai puntellata a dovere da “Strama”, perché il centrocampo pare più che mai granitico e imperforabile, perché l’attacco si arma del genio di FantAntonio, del raffinato pragmatismo di Snejder e della potenza muscolare mista ad un cinismo inarrestabile di Diego Milito.

L’Inter può far paura. A tutti.

 

Roma

Investimento sugli italiani: dal punto di vista statistico, tra quest’anno e l’anno scorso, la Roma segna pareggio.Quattro italiani nella squadra tipo della stagione 2011/2012, e quattro in quella di quest’anno.

La Roma possiede due tra i maggiori talenti italiani: De Rossi e Totti. Accanto a loro, lo analizzeremo nelle considerazioni successive, si pone un terzo diamante nostrano: Mattia Destro.

A rappresentare il tricolore in difesa rimane il neo-acquisto Balzaretti. Qualitativamente parlando, la Roma si è armata di italiani molto forti. Chissà mai che la tendenza possa crescere.

Investimento sui giovani: Basterebbe uno slogan per chiarire: nel segno di Zeman.

Basterebbe forse ricordare i soli 19 anni dell’autore (Nico Lopez) del pareggio romanista contro il Catania.

Destro, Bradley, Castan e il già citato Nico Lopez. Tra giovanissimi e giovani, Zeman, Sabatini, e il famoso progetto Roma dimostrano di avere lungimiranza per attuare un’importante crescita della compagine capitolina.

Tasso tecnico: a ben guardare, il tasso tecnico è davvero importante. Anche in questo caso, potremmo affidarci ancora una volta alle immagini e andare a vedere, rivedere e riammirare ancora l’esaltante conclusione volante di Osvaldo. Potremmo anche dare un’occhiata a quanta finezza tecnica esiste in questa formazione. Dai colpi imprevedibili di Totti, i gol meravigliosi di Osvaldo, l’intelligenza tattica e la fama di goleador di Destro, proseguendo per la solidità in mediana di De Rossi. Da non dimenticare l’altro gioiello Lamela e il lavoro prezioso di Michael Bradley nel centrocampo di Zeman. Per quanto riguarda la difesa, forse soffrirà tatticamente ma tecnicamente non ha nulla da invidiare a nessuno.

 

Per questo motivo e per quanto sembrano essere importanti le potenzialità di questa squadra, la Roma emerge di fatto tra le pronosticabili al successo finale.

 

Napoli

Investimento sugli italiani: i numeri quasi si pareggiano anche qui, ma con una rilevantissima differenza. Se è vero che l’anno scorso gli italiani nella squadra tipo erano 5 e quest’anno 6, è anche vero che questo sesto aggiunto è Lorenzo Insigne, grande promessa napoletana. Sostituisce un fenomeno come Lavezzi, di cui si tornerà a parlare per quanto riguarda il tasso tecnico della squadra, e si prende le grosse responsabilità che naturalmente ricadono sulle sue spalle.

Investimento sui giovani: anche qui la grande nota positiva è Insigne ma, rispetto alle altre squadre fino ad ora analizzate, è un caso isolato.

Infatti, oltre a Vargas già arrivato a gennaio, gli acquisti di Aurelio De Laurentiis non profumano di gioventù. Behrami e Gamberini sono due giocatori già molto inseriti nel calcio internazionale e non proprio giovanissimi (più Gamberini che Behrami), mentre Pandev, acquisto finalizzato pochi mesi fa, non è nemmeno lui un giovincello.

Tasso tecnico: su questo punto si rincorrono effettive discordanze tra le varie opinioni pubbliche. O meglio, l’idea generale è che il Napoli si sia indebolito, vista la partenza di Lavezzi.

In realtà, a ben vedere, il Napoli non sembra affatto indebolito ma, anzi, potrebbe quasi essersi rinforzato con investimenti mirati e volti a coprire alcune debolezze della stagione passata.

La difesa rimane compatta nella sua riconferma, il centrocampo perde Gargano ma guadagna un mastino come Behrami, aspettandosi la regia sempre più incisiva di Gokhan Inler e la classe di Hamsik, mentre l’attacco si gode un Pandev in grande spolvero e un Insigne, occorre ancora ricordarlo, con enormi potenzialità di crescita. Ovviamente sarebbe assurdo dimenticare l’ariete Cavani che è il migliore rappresentante della potentissima macchina offensiva di cui può godere Walter Mazzarri.

 

Per tutto ciò suddetto, il Napoli è la quarta e, sempre ad avviso di chi scrive, ultima squadra che può realmente ambire ad una vittoria finale.

 

Un pensiero riguardo “Numeri di italiani, giovani e tasso tecnico: ecco cosa è cambiato – Parte uno –

  • Avatar
    28 Ago 2012 in 19:20
    Permalink

    a quando la parte 2?

    Risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy