Roma, Papalia rassicura i tifosi sulle sorti dello stadio: “Prevarrà il senso di responsabilità”

Ai microfoni di  Rete Sport è intervenuto Gaetano Papalia, proprietario e  unico amministratore  dell’ippodromo di Tor di Valle. Queste le sue dichiarazioni in merito il nuovo impianto della società giallorossa:

Stadio Roma. Fonte: Flavio Rollo
Stadio Roma. Fonte: Flavio Rollo

Ci può far capire qualcosa di più su quello che sta succedendo con la Sais? Cosa succederà?
“I tifosi della Roma possono star tranquilli sulle sorti dello stadio, non ci saranno difficoltà e problemi dopo questo fallimento. Il contratto è antecedente alla presentazione del concordato, può essere revocato, ma non si tratta di un prezzo vile, il senso di responsabilità prevarrà sul curatore fallimentare, questo contratto offre risorse alla Sais che sono doppie rispetto alle richieste dei creditori. Noi faremo reclamo dopo il fallimento, la società non versava assolutamente in condizioni di insolvenza nei confronti di chi aveva presentato l’istanza di fallimento. Il concordato non è stato accordato per un vizio di forma, ma anche lì è piuttosto debole la motivazione del giudice, però questo provvedimento è inappellabile. C’è ottimismo sul reclamo. Nessuno si sognerebbe di revocare un contratto quando non c’è possibilità di spuntare un prezzo più alto per la vendita dei terreni, il curatore fallimentare darà esecuzione a questo contratto. Sono state rispettate tutte le scadenze di pagamento”.

Il curatore fallimentare potrà fare più chiarezza prima del 14 dicembre, giorno in cui è fissata l’udienza?
“E’ fissata unicamente per la verifica della consistenza della platea creditoria. Oggi i debiti della Sais non superano il credito che la società vanta nei confronti dell’acquirente del terreno. Il concordato prevedeva il pagamento integrale al 100% dei creditori, anche quelli non privilegiati. E’ una vicenda totalmente staccata da quella dello stadio, il percorso intrapreso non verrà intaccato. Luca Parnasi ha fatto un lavoro importante, non credo che tutto ciò possa essere smantellato. La revoca del contratto non darebbe garanzie ai creditori”.

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