Speciale Derby-Klose l’uomo in più per i biancocelesti

8 aprile 2013. Questa è la data che ha segnato in rosso sul calendario dopo l’infortunio subito circa due mesi fa al Marassi di Genova.

Fonte: Cagliarcalcio.net
Fonte: Cagliarcalcio.net

La data del rientro. Quella della partita che tutti vogliono giocare. La data di quel derby che ferma una città intera. Perché vuoi o non vuoi quella partita a Roma vale una stagione. Perché il derby, a Roma, non è certo una partita come le altre. E Miroslav Klose lo sa bene. Per questo da quel pomeriggio ligure il tedesco ha lavorato per un unico obiettivo. Esserci. E ci sarà. Sorride il popolo laziale. Sorride Petkovic. Sorride amaro la Roma giallorossa che aveva sperato nella defezione del bomber teutonico. L’uomo arrivato nella capitale, sponda biancoceleste, con l’etichetta del campione sulla strada del declino e che invece, nelle due stagioni all’ombra del cupolone, ha conquistato la ribalta ed incassato le scuse dei detrattori della prima ora. Campione vero il tedesco. Centravanti in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e condurla alla vittoria. Decisivo per le sorti biancocelesti. E soprattutto, uomo derby. Tre vittorie in altrettante stracittadine. Due gol all’attivo ed un rigore con annessa espulsione procurata il suo personale bottino. E’ l’incubo della tifoseria giallorossa da quel primo derby giocato con la casacca biancoceleste quando un suo gol al novantatreesimo minuto ha spezzato un dominio che da ben cinque stracittadine portava gioie solo dalle parti di Trigoria. Ma non è solo questo Miroslav Klose. E’ il valore aggiunto dello scacchiere biancoceleste. L’unico uomo veramente insostituibile nella rosa di mister Petkovic per carisma, mentalità, classe e rendimento. Non a caso la sua assenza ha segnato la flessione della Lazio scivolata in appena due mesi al quinto posto in classifica. Una Lazio che senza il suo bomber in campo fatica a trovare gioco e la via del gol. Una Lazio che senza la sua punta di diamante è riuscita a battere solo il Pescara. Ma quando Klose c’è è tutta un’altra musica. Con il Catania è stato sufficiente che il tedesco entrasse in campo per mandare in bambola la difesa etnea e trasmettere carica e fiducia al resto dei suoi compagni che hanno interrotto il digiuno dal gol e sono riusciti a ribaltare il risultato. Che la Lazio sia Klose-dipendente è molto più che una supposizione. E’ probabilmente la realtà. Od almeno questo dicono i numeri. E da questa consapevolezza scaturiscono le decisioni del mister biancoceleste che ad Istanbul ha preferito non rischiare il tedesco se non buttandolo nella mischia a venti minuti dalla fine e solo dopo un intenso riscaldamento. Che Klose non sia al top della condizione è fuori dubbio. Ma la Lazio lunedì ha bisogno del suo campione e Klose ha lavorato per esserci da titolare. Petkovic lo schiererà dall’inizio. Il tedesco guiderà sicuramente l’attacco biancoceleste cercando di tener fede alla sua fama di ammazza Roma. Il popolo biancoceleste può sorridere. Quello giallorosso un po’ meno.

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