Torino, Ventura sul futuro: “Champions in 5-10 anni. Il vivaio sta dando frutti”

Il Torino sta cominciando ad ingranare e anche il ritorno in Europa League è degno di nota.

Fonte immagine: http://www.gubbiofans.it/
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Parte del merito va sempre dato a Giampiero Ventura, l’allenatore che ha preso i granata in Serie B nel 2011 e sta continuando questa corsa verso i piani alti della Serie A. In un’intervista a Tuttosport, il tecnico del Torino ha raccontato come vede la squadra nelle prossime partite e anche nei prossimi anni, puntando molto sul granata. Ecco le sue parole: “Derby con la Juventus? Prima pensiamo a battere il Sassuolo, per la classifica, e il Bruges, per la qualificazione in Europa League. Il derby è una questione di sopravvivenza, vista la grande attesa dei tifosi e la loro voglia di tornare competitivi. Amauri si è calato nella parte, sono soddisfatto del suo lavoro, si impegna ma ci vuole un po’ di tempo. Ricordate lo scorso anno Ciro Immobile che si è sbloccato soltanto alla settima giornata? Bisogna avere pazienza, come con i giovani. Per Quagliarella tanti gol pesanti e non ha esultato né con l’Udinese né contro il Napoli: speriamo che non esulti neppure contro un’altra sua ex squadra (la Juve), perché vuol dire che ha fatto gol. E’ la nostra speranza“.
Spostando lo sguardo più in avanti, che ne pensa Ventura del mercato di gennaio per il Torino? “In passato l’allenatore andava dal presidente a proporre i giocatori da acquistare. Ma quelli erano altri tempi. Cairo è una persona discretamente ambiziosa, saprà come muoversi. In uscita? Non si possono bocciare i giocatori senza dar loro il tempo per adattarsi a un nuovo campionato. Darmian non sarebbe esploso, se non lo avessimo aspettato. Valuterò fino a Natale, poi deciderò chi è all’altezza del Toro e chi no. C’è bisogno di tempo per capire se un giocatore è un buon investimento. E i vivai? Il discorso della programmazione è fondamentale: a differenza di qualche stagione fa, adesso abbiamo una decina di giocatori di proprietà titolari in Serie B. Significa che la società ha compiuto un lavoro notevole e che comincia a raccogliere quanto seminato. Sogno Champions? Ribadisco il concetto espresso un mese fa: il Torino deve lavorare per provare a raggiungere questo obiettivo tra 5-10 anni. Non sarò io l’allenatore, mi limiterò a fare il tifo. Ricordiamoci che tre stagioni fa la squadra era 10ª in B, con i tifosi che inseguivano i giocatori“.

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