Soccermagazine, Emanuele Celeste a Romanews: “Jorginho non può essere il faro azzurro”
Emanuele Celeste, fondatore e direttore di Soccermagazine.it, è stato invitato ad intervenire nel corso del programma “Non rassegniamoci” di Romanews.eu. Ecco alcuni stralci delle sue dichiarazioni:

COME STA L’ITALIA – “È un’Italia chiaramente in rodaggio, ma che manca ancora di un’identità di gioco. Di buono c’è che in difesa e in attacco le scelte non mancano, premettendo che nel bene o nel male un elemento come Balotelli serve sempre per le sue caratteristiche e che forse ieri Mancini ha forzato la sua titolarità. Il centrocampo funziona poco, è sotto gli occhi di tutti. I ragazzi non si conoscono, siamo in eterna attesa di Verratti e quando tornerà forse difficilmente potrà convivere con Jorginho, sulla longevità in azzurro del quale non punterei tantissimo: bisogna trovare la giusta miscela di qualità e quantità, perché comunque dietro ci sono Bonucci e alle brutte persino Chiellini a tentare di far ripartire l’azione, quindi almeno uno che faccia il lavoro sporco a centrocampo ci vuole, ma probabilmente per questo dovremo attendere qualcuno con corsa gagliarda come Florenzi o una pedina come De Rossi, sempre che in quest’ultimo caso Mancini non si comporti sulla falsa riga di Prandelli che all’Europeo 2012 e al Mondiale 2014 convocò l’usato sicuro direttamente a ridosso delle competizioni, come successo rispettivamente con Di Natale e Cassano”.
PELLEGRINI E IL CENTROCAMPO DELLA ROMA – “Per quanto concerne Pellegrini, volendo rimanere in casa Roma, dobbiamo riconoscere che ieri anche lui è stato ingoiato dal marasma generale, non è riuscito negli inserimenti e si è limitato perlopiù al compitino. Ha bisogno sicuramente di giocare anche lui, Di Francesco ha ancora diversi giorni per formulare una proposta convincente di centrocampo considerando le contraddizioni dell’avvio di campionato: fino a due settimane fa sembrava che De Rossi e Nzonzi non avrebbero mai dovuto partire insieme dal primo minuto ed invece è successo alla terza partita, Pastore era stato preso per fare la mezzala, il trequartista, il sostituto di Nainggolan e già alla seconda con l’Atalanta ce lo siamo ritrovati ala sinistra. La sostituzione a favore di Bonaventura ieri non deve aver giocato a favore di Lorenzo, perché il giocatore del Milan è apparso un po’ più scafato, ma giustamente ha anche più esperienza”.
JORGINHO AL CENTRO DEL GIOCO – “Non credo che Jorginho possa essere il faro del nuovo corso della Nazionale, ha palesato alcuni limiti sia tattici sia tecnici e non solo ieri sera. Riesce a destreggiarsi solo nel centrocampo a 3 facendo circolare palla e dilettandosi nei lanci, mentre in fase di interdizione è sporco; lui lavora di fino, se si cambia modulo esce dalla partita perché non riesce a reggere il centrocampo, l’abbiamo visto nel Napoli e soprattutto nelle prime partite di Di Biagio quando si passava ad una linea a 2. Il doppio errore di controllo dal quale è scaturito il goal della Polonia non l’avremmo mai visto fare ad un Pirlo, ma nemmeno a un De Rossi che magari è meno dotato tecnicamente. La giustificazione della marcatura a uomo è fumo negli occhi, a Pirlo creavano le gabbie. In teoria Jorginho rientra nella categoria dei cosiddetti giocatori dai piedi buoni, ma gli manca una caratteristica principale: il tiro. Se ci fate caso, quando arriva sulla trequarti preferisce sempre servire l’ala invece che tentare la conclusione, ieri si è prodotto in un tiro nel primo tempo solo perché il pallone stava sfilando fuori dall’area e in quel momento era l’unico modo per completare l’azione. In Inghilterra è favorito perché gli spazi sono più larghi, ma con l’azzurro sta incontrando difficoltà. Paradossalmente la sua partita migliore in Nazionale è stata l’esordio con la Svezia in cui attaccò solo l’Italia”.
Il video con l’intervento completo a partire da 2:04:00: