A tutta tattica – Atalanta: la Dea del campionato

Mai come quest’anno il livellamento generale della serie A aveva accorciato la classifica.

Fonte immagine: Luca Moraca
In questa generale situazione di incertezza si fatica a ritrovare le vecchie “certezze”: nessuna squadra finora si è posta come la vera “schiacciasassi” da battere.

Questo è il contesto in cui ritroviamo la storia di un club, una vecchia conoscenza degli appassionati, vera risorsa del nostro calcio. Stiamo parlando dell’Atalanta, la Dea per i suoi tifosi.

Dopo le disavventure estive per il calcioscommesse e i conseguenti 6 punti di penalizzazione, il destino dell’Atalanta sembrava segnato. Ad un certo punto si era anche paventata la possibilità di una retrocessione in B a tavolino. In sintesi, le premesse non erano affatto buone.

Eppure, come storicamente fanno gli italiani, nelle profonde difficoltà questo club ha saputo trovare la forza di affermarsi con un gioco semplice ed efficace.

Colantuono è alla seconda esperienza sulla panchina bergamasca; ha il vantaggio di conoscere bene l’ambiente e di aver potuto impostare già la sua squadra lo scorso anno in serie B.

Vediamo più in dettaglio l’undici che ha fermato l’Inter in casa nel turno infrasettimanale:

Il modulo di Colantuono è il 4-4-1-1. Come detto, semplice ed efficace.

La difesa è in linea, ordinata; in serie A non si va da nessuna parte senza un assetto solido e Consigli e i suoi compagni di reparto sanno essere all’altezza della categoria.

Dobbiamo salire a centrocampo per individuare i primi uomini che fanno la differenza. Sugli esterni Schelotto e Bonaventura incarnano l’ala vecchio stile, con corsa, sovrapposizioni, dribbling e cross. Perfetti per un centrocampo a 4 con al centro due giocatori ben assortiti come Cigarini e Padoin. Il primo sta finalmente trovando la continuità e la serenità per potersi affermare a buoni livelli come regista. La consacrazione l’ha avuta con la convocazione in nazionale di Prandelli, che già a Parma lo chiamava “il professore”. Per Padoin parla la carriera passata a giocare in qualsiasi ruolo sia a centrocampo che in difesa. Colantuono lo ha messo lì dove può essere più utile alla squadra.

Infine, è in attacco che i trovano le novità più interessanti di questa squadra: dietro l’unica punta Denis, ha piena licenza di inventare il piccolo genietto Moralez.

Trequartista “alla Giovinco”, Moralez è il giocatore più basso della Serie A. Eppure le partite le sa spezzare in due con una certa facilità, nonostante la poca stazza. Lui è la vera rivelazione tra i bergamaschi: arrivato in sordina per sostituire Doni, è stato in grado di non far rimpiangere lo storico capitano; questo piccolo argentino svaria su tutto il fronte d’attacco; una vera spina nel fianco per gli avversari.

Completa l’attacco tutto argentino German Denis, prima punta vecchio stile, che fa un gran lavoro di supporto per la squadra, tiene palla e, soprattutto, fa gol.

 

Tutto sembra funzionare in questa piccola del campionato, che tanto piccola poi non è a guardare i campionati svolti nella massima serie e i campioni che sono usciti dalle sue giovanili.

L’avvio di campionato è stato scoppiettante; bisognerà vedere se, in primavera, quei 6 punti di penalizzazione saranno stati decisivi o meno.

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