Argentina, estasi Boca Juniors: Superclasico vinto e vetta solitaria

Bastano tre minuti per cambiare la storia di un Superclasico, per scrivere una pagina importantissima nell’almanacco della partita più famosa e spettacolare del mondo: Arruabarrena ci riesce con una doppia intuizione che gli permette di vincere con intelligenza un derby complicatissimo.

flickr.com - fuente -Zweifüssler - (wikipedia.org - Axelgonzalez10)
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Cuore, anima e adesso anche cervello del Boca Juniors: il Vasco è l’allenatore giusto per questa squadra e continua a dimostrarlo facendo giocare ai suoi un calcio incredibile e dannatamente vincente.

Il vero Boca Juniors lo si intravede già nei primi minuti quando un tiro al volo in mischia di Osvaldo timbra il palo illudendo il tifo caldissimo della Bombonera. Nonostante il River provi a fare la partita, le trame di gioco degli xeneizes sono più efficaci e convincenti tanto che sui piedi di Chavez capita la seconda clamorosa palla gol della partita che però viene mal sfruttata dall’ex Banfield colpevole di calciare con troppa veemenza e poca accuratezza.

Il River fatica a trovare spazi davanti anche a causa di un Teo Gutierrez in giornata NO e di un reparto offensivo che si accende solo quando si accende la lampadina a Driussi. È proprio su un’intuizione del giovane talento dei Millionarios che arriva la più grande palla gol della Banda di Gallardo: palla filtrante per Carlos Sanchez che si inserisce da dietro e con un tiro potentissimo trova una traversa clamorosa che interrompe le frequenze cardiache dei tifosi del Boca Juniors e sputa il pallone dentro al campo.

Nella ripresa Arruabarrena legge perfettamente e dalla panchina tira fuori tre capolavori: Gago, primo dei subentranti rivoluziona la squadra dando ordine e compattezza ad un centrocampo che nel primo tempo non aveva inciso più di tanto se non con qualche incursione del giovanissimo Cubas. Perez e Pavon entrano in sordina ma ci metteranno poco a farsi notare e ad entrare nella storia del Superclasico.

Il River Plate nel frattempo trova solo una grande conclusione con Mora che però vede negarsi il gol da un super Orion, quest’oggi di rientro dopo la lunga squalifica.

La partita però la fa il Boca Juniors che aumenta i ritmi di un match destinato al pareggio e la risolve in un finale incandescente: un lampo di Osvaldo porta l’ex Inter ad un cross teso che attraversa tutta l’area di rigore e finisce sul piede sinistro di Pavon che calcia a colpo sicuro e mette il pallone in gol facendo letteralmente esplodere la Bombonera. Gol dannatamente importante quello del giovane talento di casa Boca che proprio in un Superclasico amichevole si era infortunato perdendo così i primi mesi di campionato.

Ma l’apoteosi del Boca Juniors non finisce qui: poco più tardi su una trama tra Lodeiro e Perez l’ex Malaga approfitta della totale distrazione dei Millionarios e in due tempi appoggia in gol il pallone del 2-0 eludendo il vano tentativo di Pezzella di ostacolare il tiro.

Finisce col trionfo totale del Boca Juniors, ora solissimo al comando e favorito per il passaggio del turno in Copa Libertadores. Una Bombonera in festa, un popolo che può ricominciare a sognare dopo due anni di insolito anonimato che non onorano la storia del club più titolato al mondo. Nulla è scontato ma la prova di carattere dei ragazzi di Arruabarrena dimostra ancora una volta il valore di un undici fortissimo, pronto a dominare il panorama nazionale ed internazionale.

Il primo atto della trilogia si colora dunque di azul y oro, vinta la prima battaglia, adesso si sogna la gloria. Giovedì la rivincita imperdibile al Monumental dove ci si aspetta una reazione coraggiosa da parte di un River che dopo la finale persa in Supercopa con l’Huracan sembra aver smarrito lo smalto delle ultime settimane.

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