A tutta tattica – Combattersi fino all’auto distruzione
Diciamoci subito una cosa fondamentale: il ciclo del Barcelona e del Real non può essere certo finito. Lo dice l’età dei campioni delle due squadre (pensiamo ai più rappresentativi: Messi ha solo 26 anni e Ronaldo 28); lo dice la storia dei due club e gli investimenti che comunque sono stati sempre fatti e sempre saranno fatti.
Eppure le sconfitte contro Bayer e Borussia hanno un profondo significato. A contrapporsi sono due modelli di fare impresa (si, il calcio è essenzialmente e prima di tutto un’ industria, non stiamo a prenderci in giro): quello spagnolo con le grandi società a partecipazione popolare, dove ricchi magnati fanno campagna elettorale per farsi eleggere alla presidenza; quello tedesco, delle società con i conti in ordine, grandi introiti e utili in bilancio. Sicuramente è con le finanze in ordine che il calcio può pensare con fiducia al futuro, perché non si può certo sperare che arrivino sempre montagne di soldi dai ricconi arabi e russi.
Le sconfitte di Barça e Real però non possono essere il tramonto improvviso di due storiche superpotenze calcistiche. La debacle è più probabilmente figlia degli sforzi delle ultime stagioni. Abbiamo tutti ancora negli occhi le grandi sfide tra Josè e Mourinho, tra Messi e Ronaldo, tra le ripartenze del Real e il tiki taka del Barcelona. Le sfide degli ultimi 3 anni hanno fiaccato nel fisico ma sopratutto nella mente i campioni dei due club e i loro allenatori. Guardiola lo ha capito subito e ha pensato bene di prendersi un anno di pausa. Mou ha ricorso disperatamente la decima Champions per il Real, fermandosi per la terza volta consecutiva alle semifinali, ma non è più lui: vi ricordate che grinta aveva quando era all’Inter? Nel ritorno contro il Deportivo praticamente non si è alzato mai dalla panchina. Da leone si è trasformato in gatto.
Ecco, il Bayer e Il Borussia hanno largamente dimostrato di essere le più forti, ma hanno trovato sul loro percorso due avversarie fiaccate dalla lotta “fratricida”. Detto questo, ogni stagione fa storia a se e l’anno prossimo potremo vedere se gli equilibri sono davvero cambiati o se, come è più probabile, ritrovando nuova linfa ed energie ci sarà la riscossa dei “vecchi” leoni.