Napoli e il caso Baldini: arriva la lettera di protesta partenopea
Silvio Baldini, ex allenatore dell’Empoli, si è reso in questi giorni protagonista di un antipatico siparietto nel corso delle trasmissioni di Sportitalia, producendo un caso che ha sollevato subito rivoltose masse partenopee. Il tecnico toscano, disquisendo sulle divergenze delle tifoserie fra Nord e Sud, avrebbe infatti motivato l’accentuata passione dei napoletani verso il pallone sulla base di una presunta nullafacenza del Mezzogiorno, che farebbe sì che dalla Campania in già gli italiani siano più avvezzi al diletto che al lavoro.
La presente tesi, supportata poco più tardi anche da mister Cavasin in un fuorionda dello stesso “Notti magiche” colto da Tuttonapoli.net, ha fatto discutere molto le radio e i vari media non solo dell’ambiente strettamente interessato.
Da un gruppo di Facebook è giunta dunque puntualmente alla nostra redazione una lettera di protesta nei confronti di Baldini, che accogliamo e pubblichiamo:
Signor Baldini,
dopo le onde irrequiete del rumore causato da una sua uscita infelice qualche giorno fa nella quale voleva in qualche modo cercare una relazione causale tra due fenomeni sociali che caratterizzano la città di Napoli e coinvolgono in qualche modo i tifosi sparsi per il resto dell’Italia, abbiamo deciso di scriverla.
Non le neghiamo che più volte si è stati davanti al video a cercare di capire i motivi della sua uscita non tanto per risentire le parole da lei dette ma per intuire il senso e cercare cosi la sua verità scritta tra le righe.
Parlare non sempre è sinonimo di comunicare e si rischia di creare un deficit di comunicazione rilevante quando si toccano contesti cosi fragili e delicati come la disoccupazione e l’amore per la propria squadra : variabili che toccano questa città in maniera decisiva e che si trasformano spesso e volentieri in una matita maligna daltonica e testarda la cui punta è cosi miope che sa solo dipingere il nero di questa città .
Cosi come nel calcio soprattutto la vita offre diverse sfumature che cancellano il bianco e il nero e nuovi colori prendono vita e forma ma ad un patto : bisogna saperli ricercare e la ricerca è prerogativa di chi ha il dubbio. L’uomo che porta con se dei dubbi abbandona i pregiudizi e vede con nuovi occhi gli stessi scenari : Milano è una città lavoratrice ed a Napoli si perde tempo dalla mattina alla sera sognando una domenica calcistica che diventa un contenitore nel quale allegerire l’enorme peso di vivere.
Tutto questo non le sembra distorsivo?
Siamo nel 2011 , nell’epoca della multimedialità , della comunicazione , un’epoca dove le distanze si annullano e tutti (anche se virtualmente) siamo più vicini.
Forse Napoli e Milano non sono cosi distanti come si vuol fare apparire e probabilmente lei non hai mai pensato che siamo figli di una stessa Italia e che tutto ciò che ci unisce è maggiore di quello che ci divide.
Anche la passione sportiva è la stessa e probabilmente Napoli è legata a doppio filo alla sua squadra perchè quest’ultima rappresenta quel riscatto sociale ed economico che la città sogna ad occhi aperti, e concludo dicendole, che i sogni, proprio perchè sono l’unica cosa gratuita ( e libera ) che è rimasta, sono una livella che accomuna i manager di Milano con i disoccupati napoletani in questo splendido cammino chiamato vita.
I sogni, caro Signor Baldini , sono sprovvisti di cittadinanza, condizione sociale e carta di credito e questa caratteristica accomuna tutti gli uomini sotto la grande mamma livellatrice che ci rende tutti cosi uguali davanti al sogno.