Esclusiva-Zenga: “Balotelli è un patrimonio. Del Piero e Totti sono affidabili”

Se si prova a citare i nomi dei più grandi portieri italiani della storia, non bisognerà attendere troppo prima di imbattersi in quello di Walter Zenga. Protagonista del Mondiale di Italia ’90, l’ex estremo difensore di Inter e Sampdoria allena da diversi anni ed è attualmente in cerca di una panchina.

Zenga ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Soccermagazine parlando di molti dei principali temi d’attualità del calcio nostrano.

Zenga di Neogeolegend, Wikipedia
Zenga – Fonte immagine: Neogeolegend, Wikipedia
Ormai è chiaro che la lotta allo scudetto coinvolgerà solo Juventus e Inter. Secondo Lei il testa a testa durerà fino alla fine o una delle due si staccherà prima in classifica?
È difficile da dire adesso perché c’è ancora davanti molta strada e soprattutto di mezzo la Champions League. È tanto: bisognerà vedere se l’Inter si qualifica, se una delle due avrà un calo e se qualche big rientra, perché in questo momento per esempio le romane stanno facendo molto bene.
 
Attualmente Icardi sta facendo molto bene al Paris Saint-Germain: ai Suoi tempi, come avrebbe gestito il caso del ragazzo nello spogliatoio per aiutarlo a rimanere?
Ci sono cose che vanno al di là delle nostre competenze perché non sappiamo cosa realmente sia successo. Sul fatto che Icardi sia una top player e un goleador lo si sta vedendo anche al Paris Saint-Germain. Poi le dinamiche e le cose di spogliatoio le sanno solo i diretti interessati.
 
A Lei che è stato un grande portiere non possiamo non chiedere di alcuni degli estremi difensori di oggi: ad esempio, Mirante era tornato in Nazionale a giugno, ma poi ha perso subito l’azzurro perché ha lasciato i pali della Roma a Pau Lopez. È un peccato?
È un peccato per lui perché comunque rimane un buon portiere, un portiere affidabile per qualsiasi squadra italiana. Di contro ci sono molti giovani portieri che in questo momento stanno crescendo benissimo. Io ho citato sempre Meret. L’avevo già detto anni fa, quando allenavo il Crotone, che mi aveva impressionato. Quindi la Nazionale è in buone mani.
 
A proposito di Meret, sa che in questo momento in Nazionale c’è un ballottaggio con Gollini per il ruolo di terzo portiere: Lei comunque vede favorito il portiere del Napoli?
Non lo so, questa è una domanda che bisogna fare a Roberto che ne sa molto più di me ed è molto più dentro nel dettaglio. È chiaro che per un allenatore di Nazionale avere l’imbarazzo della scelta è molto meglio che non avere scelte.
 
Lei è sempre sembrato un estimatore di Mario Balotelli: La sorprende vedere come si sta evolvendo la sua situazione?
Io penso che Mario sia un patrimonio del calcio italiano e continuo a reputarlo un giocatore di assoluto livello che fa comodo a qualsiasi squadra. Poi ripeto: come nella domanda per Icardi, le dinamiche all’interno di qualche situazione di gruppo o di squadra sono gestite dai vari allenatori e dai vari dirigenti. Secondo me Balotelli al 100% della sua condizione è un top player.
 
A giugno l’Italia giocherà le tre partite del girone di Euro 2020 a Roma, esattamente come fece la Sua Italia ai Mondiali del ’90, disputando anche ottavi e quarti. Secondo Lei nella Nazionale di oggi c’è qualcuno che potrebbe trasformarsi nello Schillaci di turno?
Ce lo auguriamo tutti, ma soprattutto ci auguriamo che trasformandosi nel top goleador possa permettere a Roberto e alla Nazionale di fare un percorso e arrivare a vincere un trofeo che manca da tanti anni.
 
Per concludere: in questi anni molti simboli del calcio italiano come Del Piero e Totti hanno dovuto lasciare le loro squadre quasi controvoglia. Lei stesso non ha mai nascosto che Le piacerebbe allenare un giorno la Sua Inter. Secondo Lei nel 2019 il tempo delle bandiere è da considerarsi finito?
Io ho fatto e scelto un percorso differente, perché ho preso la mia valigia e me ne sono andato in giro per il mondo perché voglio fare l’allenatore e continuo a fare l’allenatore. I casi di Del Piero e di Totti sono emblematici anche di altre situazioni. Però, ognuno di loro ha la sua personalità e non è detto che essendo stato un grande calciatore di una squadra tu possa anche essere un buon dirigente o un buon allenatore per la squadra stessa. Ognuno fa il suo percorso. Non mi sembra che Totti e Del Piero in questo momento abbiano delle problematiche di vita. Anzi, sono due ragazzi intelligenti che sanno come investire per il futuro e sanno come fare. Del Piero è andato in America, ha investito, ha una sua azienda, Totti sta studiando da manager. Sono affidabili per un futuro, perché comunque l’unica cosa che non si può negare è che gente che è stata nel calcio per tantissimi anni sappia di calcio.
 
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