Verona-Fiorentina 1-0, pagelle viola: si salva solo Dragowski
L’ultima volta che la Fiorentina aveva giocato a Verona, era una giornata di settembre, una giornata fredda e di pioggia insistente, la squadra viola, guidata da Pioli, aveva stravinto e Davide Astori segnò quello che purtroppo sarebbe stato l’ultimo gol della sua vita…
Oggi, in una giornata fredda e di pioggia insistente, la Fiorentina, guidata da Montella, è tornata al “Bentegodi”, con Astori nel cuore, ed ha perso in maniera netta giocando una partita modesta, senza neanche un tiro in porta degno di questo termine.
La squadra gigliata manca in molti reparti, ma soprattutto è lenta di movimenti e di idee e di calciatori che, a parte Ribery (e Chiesa quando gioca), siano in grado di dare una svolta decisiva alle partite.
PAGELLE FIORENTINA
DRAGOWSKI 7,5: è l’unico che ha fatto la sua parte in maniera esemplare, non ha sbagliato nulla, salvando il risultato in 3 occasioni nitide. Subisce il gol senza averne colpa.
MILENKOVIC 5: sembra che giochi con accortezza e determinazione ma in realtà è causa della maggior parte delle falle difensive viola, compresa l’azione del gol, in cui Di Carmine è fermo, solo, alle sue spalle, e può calciare in porta quasi da fermo.
PEZZELLA s.v.: Di Carmine con una “ingenua” gomitata gli procura una “frattura zigomatico-orbito-mascellare destra” (da report medico ACF Fiorentina) dopo soli due minuti. In bocca al lupo (dal 3′ p.t. CECCHERINI 5,5: sembra dare il massimo ma non ha più di tante capacità tecniche. Si impegna ma spesso arranca mentre gli attaccanti gialloblu avanzano. Suo anche un colpo di testa, nei minuti finali, di poco alto sulla traversa)
CACERES 5,5: dall’infortunio non si è ancora ripreso a pieno. Fa cose buone ma si vede che soffre, specialmente, gli avversari veloci
VENUTI 4,5: non è neanche il lontano parente del calciatore visto nelle prima giornate. Sempre lento e in netto svantaggio rispetto all’avversario che lo surclassa. Spesso non rientra e resta nella trequarti avversaria mentre la manovra del Verona corre verso Dragowski. Bocciato (dal 19′ s.t. LIROLA 4,5: dà continuità alla prestazione del compagno cui subentra. Non sa neanche dove stare in campo. Sul finale si presenta in area, da destra, e fa un passaggio con la stessa forza di un pulcino, facendo svanire una possibilità buona per la Fiorentina)
BENASSI 6: l’unico centrocampista di sostanza che oggi ha impiegato Montella. Non ha brillato ma ha dato il suo contributo (dal 30′ s.t. GHEZZAL 5: ha fatto un buon passaggio, uno soltanto, poi in pratica non si è nemmeno visto, muovendosi per pochi metri campo in maniera confusa)
BADELJ 5: lento, apparentemente fuori forma, senza idee e senza energia. In un paio di occasioni avrebbe potuto andare al tiro pericolosamente ed invece ha preferito fare altre scelte.
CRISTOFORO 5: sempre o quasi sempre in ombra, nascosto dietro agli avversari o messo in disparte da un gioco in cui non si ritrova. Praticamente l’uomo in meno.
DALBERT 5,5: ha fatto un paio di cross interessanti e basta. Perde i continui confronti con l’avversario diretto sulla fascia. Non va.
RIBERY 6,5: nonostante non sia in una delle sue migliori giornate, ha cercato di gestire tutto il gioco della Fiorentina e di portare pericoli alla retroguardia avversaria. Predica nel deserto…
VLAHOVIC 6: si batte e cerca di creare spazi nella difesa gialloblu ma non sfonda e non gli vengono dati palloni da calciare in porta.
Allenatore MONTELLA 5: probabilmente è in burn-out. Mette in campo una formazione di cui solo lui conosce le motivazioni tecniche. “Riesumare” Cristoforo è l’ultima chicca di una gestione incompetente e l’ultima evidenza che, nonostante la nuova proprietà, questa squadra è ancora da rifare. I meccanismi difensivi saltano al primo affondo dell’avversario. La manovra vive soltanto sulle giocate di Ribery, e non può andare bene. Il centrocampo ha dei pilastri tipo “cariatidi” che lui si ostina a far giocare senza che portino nulla alla causa. A suo favore c’è la sfortuna del momento, con Pezzella come esempio.
ARBITRO Sig. GIUA 6: poteva espellere direttamente Di Carmine, ma non ha avuto la cognizione della gravità del fallo su Pezzella (frattura zigomatico-orbito mascellare!). Poteva ammonire per la seconda volta Pessina ma ha lasciato perdere. Ha lasciato giocare troppe volte Per il resto ha controllato bene la gara senza troppe sbavature.